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Venturi, Adolfo
Storia dell'arte italiana (Band 2): Dall'arte barbarica alla romanica — Milano, 1902

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https://doi.org/10.11588/diglit.14299#0032
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portato il loro influsso civile, che venne contrabbilanciato dalle
orde scitiche, provenienti dall'Asia centrale, le quali, traver-
sata la Russia meridionale, si sparsero nelle provincie danu-
biane. Su quel suolo della Scizia, alle porte dell'Oriente, si
andò formando un' arte, che poi le altre orde barbariche so-
praggiunte raccolsero, svilupparono e sparsero come da pieno
ventilabro nell'Occidente. Strabone ci addita gli Sciti del Don
non insensibili ai godimenti della civiltà, e accenna ad un'arte
barbara presso gli abitanti della Tauride :

Aurea barbarica siat dea facta manti.

Il Museo dell'Ermitage a Pietroburgo ha una corona (fig. 2)
assegnata a una regina della Scizia del Ponto, a una grande
sacerdotessa della divina Anahid o Nana o Mylitta, venerata
in Asia dalle rive dell'Eufrate sino alle coste del mar Nero. '
E un'opera di glittica greca mista a simboli persiani e uralo-
altaici, e anche a forme nuove d'oreficeria per gl'incastri di
gemme, onde può considerarsi una primizia dell'arte barba-
rica. Fu scoperta nel 1864 a Novo Cerkask (Don inferiore)
in un piccolo tumulo, insieme con altri oggetti regali. La co-
rona aurea è in lamine sovrapposte, adorne di pietre, d'un
cammeo in ametista, di animali, piante e pendenti d'oro ; sul
contorno superiore del diadema, le piante, gli animali e gli
uccelli, benché non più al posto originario, s'innalzano stra-
namente: il cervo e il barbuto ibex dalle grandi e arcuate
corna corrono tra le piante a foglie di cardo cadenti, simili
a quelle dell'' Aristoloc/iia clematis di Plinio. Sulla fascia ellit-
tica del diadema è collocato un cammeo in ametista a forte
rilievo su busto d'oro cesellato, di nobilissimo stile greco ;
eleganti sono i pendenti della corona fissi a catenelle, in

Caucase, Paris, 1838-43 ; Antiquités du Bosphore cimmérien fComptes rendns de la Commis-
sion imperiale de Saint-Pétersbonrg); Duncan Mac-Pherson, Antiquities of Kertch, 1857. —
Sui Goti in Crimea cfr. Tomaschek, Die Goten in Taurien; F. Braun, Die letzte?i Schiu-
sale der Krimgoten ; I. van den Gheyn, Anger Busbecq et les Goths orientaux.

1 Odobesco, Memoria negli Annali dell'Accademia rumena (XI, sez. II) su La grande
corona e le antichità scitiche scoperte a Novo Cerkask, Bucarest, 1879; Ch. de Linas,.
Rendiconto della memoria stessa nella Revne archèologique, 18S0.
 
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