Fig. i —
Bucarest, Museo. Tesoro di Petrossa
I.
L'arte nella Scizia — De'Goti nella Russia meridionale — I tesori di Szilàgy-
Somlyó e di Nagy=Szent=Miklós — Diffusione delle arti de'Goti nell'Occi-
dente: il tesoro di Pouan, la tomba di Childerico, la corazza detta di Teodo-
rico, gli oggetti trovati a Gourdon — L'arte ne' sepolcreti de'Goti d'Italia a
Nocera Umbra e a Castel Trosino — Gli smalti barbarici — L'arte de' Longo-
bardi: il bassorilievo dell'Incoronazione d'Agilulfo, le corone di Monza e
quelle visigotiche di Spagna, il reliquiario di Saint=Maurice, altri oggetti
del tesoro di Teodolinda nella basilica di Monza — La cassa intagliata della
cattedrale di Terracina — Elementi barbarici nelle arti occidentali.
L'arte ereditò dai barbari un sentimento vivace della na-
tura, uno stimolo alla ricerca di forti effetti, fors'anche il sen-
timento mistico dell'indefinito che si trova nella poesia ger-
manica. Quando l'arte romana perdette il suo peplo maestoso,
i barbari vennero a darle vesti multicolori e splendenti di
rubini e di granati, borchie raggianti, collane con vetri e
ambre e bratteate d'oro.
La culla dell'arte barbarica si deve cercare nella Russia
meridionale, ove le antichità sono più penetrate dagli ele-
menti asiatici, dal sentimento artistico persiano, che oggi
pure domina nelle regioni caucasiche.1 Là i Greci avevano
1 Ernest Chantre, Recherches anthropologiqu.es dans le Caucase, t. 111°, période
Tiistorique, Paris-Lyon, 1887; Kondakow et Tolsto'ì, Antiquitès de la Russie meridionale,
trad. Reinach, Paris, Leroux, 1891 ; De Baye, De l'influence de l'art des Goths en Occi-
deni, Paris, 1891 ; I. de Morgan, Mission scìentifique au Caucase, 1890; F. Bayern, Con-
trìbution à l'archeologie du Caucase, Lyon, 1882 ; Dcbois de Montépreux, Voyage au
I
Bucarest, Museo. Tesoro di Petrossa
I.
L'arte nella Scizia — De'Goti nella Russia meridionale — I tesori di Szilàgy-
Somlyó e di Nagy=Szent=Miklós — Diffusione delle arti de'Goti nell'Occi-
dente: il tesoro di Pouan, la tomba di Childerico, la corazza detta di Teodo-
rico, gli oggetti trovati a Gourdon — L'arte ne' sepolcreti de'Goti d'Italia a
Nocera Umbra e a Castel Trosino — Gli smalti barbarici — L'arte de' Longo-
bardi: il bassorilievo dell'Incoronazione d'Agilulfo, le corone di Monza e
quelle visigotiche di Spagna, il reliquiario di Saint=Maurice, altri oggetti
del tesoro di Teodolinda nella basilica di Monza — La cassa intagliata della
cattedrale di Terracina — Elementi barbarici nelle arti occidentali.
L'arte ereditò dai barbari un sentimento vivace della na-
tura, uno stimolo alla ricerca di forti effetti, fors'anche il sen-
timento mistico dell'indefinito che si trova nella poesia ger-
manica. Quando l'arte romana perdette il suo peplo maestoso,
i barbari vennero a darle vesti multicolori e splendenti di
rubini e di granati, borchie raggianti, collane con vetri e
ambre e bratteate d'oro.
La culla dell'arte barbarica si deve cercare nella Russia
meridionale, ove le antichità sono più penetrate dagli ele-
menti asiatici, dal sentimento artistico persiano, che oggi
pure domina nelle regioni caucasiche.1 Là i Greci avevano
1 Ernest Chantre, Recherches anthropologiqu.es dans le Caucase, t. 111°, période
Tiistorique, Paris-Lyon, 1887; Kondakow et Tolsto'ì, Antiquitès de la Russie meridionale,
trad. Reinach, Paris, Leroux, 1891 ; De Baye, De l'influence de l'art des Goths en Occi-
deni, Paris, 1891 ; I. de Morgan, Mission scìentifique au Caucase, 1890; F. Bayern, Con-
trìbution à l'archeologie du Caucase, Lyon, 1882 ; Dcbois de Montépreux, Voyage au
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