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Venturi, Adolfo
Storia dell'arte italiana (Band 2): Dall'arte barbarica alla romanica — Milano, 1902

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https://doi.org/10.11588/diglit.14299#0139
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Fig. 86 — Roma, San Clemente. Cancello marmoreo

II.

L'arte dal secolo VI al Mille circa: nell'esarcato di Ravenna, a Roma e sotto
il regno longobardico — La contesa degl' iconoclasti — 11 periodo carolingio
e quello degli Ottoni — L'architettura prima e dopo l'avvento de' Longobardi —
Scultura decorativa dal secolo VI alla fine dell' Vili — L'architettura caro-
lingia e del tempo degli Ottoni — Scultura dal secolo Vili al Mille — Scultura
di plutei, cibori, ecc. — La primitiva porta di San Zeno in Verona — Intagli
in legno, avorio e osso — Metalli battuti, incisi, incrostati: l'altare d'oro in
Sant'Ambrogio a Milano — La pittura: dipinti murali, musaici, miniature,
stoffe.

Caduti i Goti civili, l'arte precipitò. Da quando Teodo-
rico affidava a Simmaco la conservazione del teatro di Mar-
cello, e ad altri la vigilanza perchè si rispettassero le statue
classiche, erano passati nuovi turbini di barbarie sulle terre
d'Italia. Niuno sentiva più, come Teodorico, di esser debi-
tore delle belle opere agli antichi, nò pensava, al pari di lui,
di sdebitarsi col restaurarle e ringiovanirle. Da Aitino, da
Oderzo, da Concordia, splendide per gli edifici romani, fug-
givano i Veneti come stormi di alcioni sugi' isolotti del golfo
adriatico ; da Aquileia riparavano i patriarchi a Grado, e rac-
cogliendo marmi tra le rovine componevano per i profughi
derelitti la nuova casa di Dio ; da Padova migravano le genti
a Rialto e a Olivolo ; da Milano a Genova ; dalla Campania
nelle isole Pontine ; dalla Tucania in Sicilia. I Longobardi, le
 
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