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Visconti, Giambattista Antonio; Visconti, Ennio Quirino
Il Museo Pio-Clementino (Band 1): Statue del Museo Pio-Clementino — Rom, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.3451#0007
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che le pqfiedevano. Incomincio inoltre a far aprire degli scavi a spefe del Principe^
né luoghi che piti potea sperarfì ejsere sfuggiti alle ricerche di qucifi tre fecali. Finalmen-
te perchè le antiche fculture fi prefentaffero nel nuow Mufeo in un a/petto da guadagnar^
gli applaufi anche de meno intendenti , le volle tutte diligentemente rifarcite .
Facea d' uopo trovare né moltiplici appartamenti del Vaticano un luogo opportuno
per la confervazione de monumenti che $ acquietavano , o si scoprivano . Piacque al Pre-
lato Teforiero proporre al Papa la fcelta del picciolo appartamento d' Innocenzo Vili , ed
avendovi il Pontesice aderito , lo fece quegli per mezzo s archi ridurre ad una propria
gallerìa ', e fu motivo di tale scelta la vicinanza di quel soggiorno al cortile detto delle
Statue , dove s ammiravano già da qualche fecolo il Laocoonte , /' Apollo , e il prete/o An-
timo . Quesìa vicinanza appunto fece n afe ere nella mente del fuddetto Tesoriero il progget-
to di circondare d' un waeBofo portico lo He fio cortile ; onde avefiero le belle siat uè , che
n empievan le nicchie , maggior confervazione e decoro , e più ampiezza ed eftensioncjt
il contiguo Museo.
In tale Maio di cose , promosio nel 1773. alla facra Porpora Monfìgnor Braschì 9
cefarono per poco le fue cure a favore del creseente Mufeo . Monfìgnor Pai/otta , ora Car-
dinale di fama Chiefa , che lo rimpiazzo nel Tesorierato 5 entrò nelle mire del fuo an-
tee efor e in promuovere sì quefia , come altre utili e grandiofe imprefe , che trovo inco-
minciate , e foddi sfece al nuovo impegno contratto da Te/òr ieri s efere i protettori delle
arti , così tene , come ad ogni altra parte del fuo difficile minisiero .
Ed eccoci alla fauBìffima epoca dell' anno 1775- > nel 4ua^e ^idé il mondo coro-
nate del Triregno le qualità lumìnofe del Cardinal Braschì , e h venero col nomcj>
di PIO SE STO . Il fuo huon genio ebbe allora tutta quella energìa , che suol dare
il trono alle virtù de Principi. Non silo fé proseguire con maggiore alacrità e in mag-
gior numero le ricerche de monumenti , ma fi eBesero le fue viBe a far indagare le cave
de nobili mischj e alabasiri , delle quali è ricco lo slato Ecclesiasiico ; e ad incoraggirc*
i suoi sudditi a non lasciar più sotterra tanti prezìojì avanzi del guBo e della potenza
de nosiri antichi, con tor loro affatto ogni timore del Fisco ; non filo traseurandone gli
oseuri diritti , ma rìlasciando ancora ciocche evidentemente gli si fpettava , attefe le con-
dizioni fteffe delle licenze per V eseavazioni , quantunque in sinirne rilevanti . Rivolfe final-
mente le sue cure al Museo medefìmo ; e non effendo pari il preparato edifzio né allcu
grandezza delle sue idee , né alla magnisicenza del Vaticano ; vi aggiunse la va/la e mae-
Bosa fabbrica del Museo Pio , di cui il dementino per efìenfìone e per monumenti non
sorma ora che la minor parte , e continuò il nobilijjìmo ediszio persino alla Biblioteca.
L architetto Michel' Angelo Sìmonetti , ajjjstito da fuggerimenti del Sovrano medefìmo , fe-
condo così bene le sue intenzioni , che nella nuova mole è sembrata rivivere V architettu-
ra del Panteon e delle Terme degli antichi Auguflì .
Dove termina la linea della Biblioteca , che fi eBende da mezzodì a fettentrìonc*
per la lunghezza di palmi architettonici i$zz. , si è eretta per comando della Santità Sua
una
 
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