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Visconti, Giambattista Antonio; Visconti, Ennio Quirino
Il Museo Pio-Clementino (Band 1): Statue del Museo Pio-Clementino — Rom, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.3451#0009
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Vili PREFAZIONE

Dal fondo dì queBa fiala fi apre s accejjb in un andito laflrkato cP antico mufaìco
bianco e nero con arabefchl , ciò era già nelle fabbriche adiacenti ali antico foro Prenesiino ;
da ambe le -partì dell' andito Jì eftendono due altre Jale d' ordine fonico, edisicate anche qucsìe
per comando di NoBro Signore felicemente regnante , ed hanno in mezzo ì due gran Fiumi
colqssali il Nilo 5 e il Tevere , e all' intorno dispofta fu di vetuflì basamentì e farcofagi
la copìofa ed unica raccolta d' antichi fimulacri d' animali da poter servir di modello
a chiunque fi proponga quefto oggetto d' imitazione . I pavimenti ne fono ancora fregiati
dì varj muftì ci trovati nella tenuta dì Torrangela , sigurati d' animali e di come/libili.
LI andito accennato comunica colf eleganti fimo portico foslenuto da colonne Jonìche dì granito
orientale framezzate da pilaBri , che circonda il cortile detto già delle Statue , nel cui mezzo
Jì folleva la gran tazza di porfido dì 65. palmi dì circonferenza , Stata già nella villa
dì Papa Giulio 111, qui collocata per ufo dì fontana . I nìcchìoni che corrispondono alle
arcate racchiudono le celebri fìat uè dette di Belvedere , capì d'opera del difegno , e ulti-
mo ssorzo della fcultura . Nobili urne di basalte e di granito adornano s interno de por-
tici , che hanno comunicazione con un altro atrio rotondo a dritta linea dell' andito fò-
vradescritto , // quale termina in una spazìofa loggia fcoperta , Onde fa bella vìfìa la sot-
topo/la città. Da queSl' ultimo atrio volgendojì a defìra fi entra in un vesììbolo riccamen-
te ornato di dorature e grottefchi dipinti da Daniello da Volterra , che dava prima ricetto
air inftgne fìmulacro creduto rapprefentare Cleopatra , onde ha prefo il nome il lungo
e spaziofo corridore , che quindi ha principio dopo scesi alcuni gradini , lungo palmi architet-
tonici 1353. Nelle pareti di quefto immenfò corridore si va disponendo la gran raccolta
d' antiche lapidi Greche e Latine dìBinta per clajsi , che contiene un teforo d' erudizione ,
cagione che vada cangiando V antico nome in quello di corridore delle Lapidi.
Tornando alle due fiale della collezione degli animali , la più fettentrìonale di eficj,
corrìsponde colla gallerìa d'Innocenzo Vili , che sormava già il Mufeo dementino , Bata
prolungata sino a queBo punto fu d' altijsime fujìruzionì per ordine del regnante Pontesice.
I pilaBri , e la volta ne sono Batì abbelliti dì pitture e grotteschi dì mano dì Monfieur
Crìsìoforo Unterpergen , accompagnando quelli di Benedetto Bonsilio , e di Bernardino Pin-
turi echio ^ che fregiavano il refto della gallerìa . Per comando parimente dì NoBro Signore
fi edisica un ornatifsimo gabinetto , che annefso alla deseritta gallerìa, verrà arricchito di co*
lonne mqjjìcce d' alabafìro , ed avrà nel pavimento un incomparabile mufaìco difott errato
nella villa Adriana , rappresentante varie masehere , ed un fieno dì rami e srondi avvolto
con naBrì , d* una e Brema sinezza , e perfezion di lavoro. Finalmente il terrazzo contiguo
fi è per ordine della Santità Sua reso più va/lo , e vi fi vedrà collocato un rarijjìmo ,
e confervatijjìmo Anemoscopìo con epigrasi Greche e Latine, rinvenuto non ha molto prejfo
le Terme di Tito.
Un teforo tanto ragguardevole d'arti , e d' erudizione aspettava la pubblica luce 5
e la Santità di Noftro Signore si è degnata commetterne a me l' illuBrazìone col Breve
me defimo fegnato li 4, Ago Ho dell' anno 1778., col quale ha concefio alle iftanze del Mirri
la pri-
 
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