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Visconti, Giambattista Antonio; Visconti, Ennio Quirino
Il Museo Pio-Clementino (Band 2): Statue del Museo Pio-Clementino — Rom, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.3452#0015
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STATUE TAV. I

za, e della dovizia , di cui si riguardarono quessi Numi come dispcnsatori , sirn-
bolo tantoppiù conveniente al Giove Plutone , Giove Dite, o Giove ricco de Sino^
piti : qualunque sia , dico , il lignificato , che voglia darsi a quel modio, semprc
dovrà riconoscersi per un di que fregi chiamati da Giovenale (V) :
AJìanorum velerà ornamenta Deorum.
In fatti p per quanto cariche di pompose decorazioni sien le tefte delle sigure Egi-
ziane , nulla vi si distingue, che al modio delle prische divinità Àsiatiche s' adorni-
gli ■(*)• Qy^ comparisce inverisimile l'opinione d'alcuni Padri (e) \ i quali ap-
ponendo al modio di Serapide un' origine Egizia, han pensato alluderli con quefto
l'imbolo all'abbondanza procurata da Giuseppe all'Egitto, e han traveduto quel Pa-
triarca nelle immagini di Serapide.
Quantunque la scultura del noftro Plutone acculi ì epoca della decadenza
delle aiti (V) , epoca nella quale il culto di Serapide riuniva quali in un solo oggetto
la moltiplica religione del politeismo (<?) , pure è {limabile per la sua integrità,
e per rappresentarci sorsè l'immagine siefla di Plutone da Sinòpe trafportata in Ales-
sandria (/) . Certo , che il vedere silile monete di tante città Greche - Àsiati-
che impreffa la fìessa essigie sedente col Cerbero a' piedi (g) 9 l' osservarla repli-
cata non solo in baffirilievi , ma ancora in siatile , come in quella del tempio di
Pozzuolo , ora a' Portici, ed in un' altra in villa Borghcsc , alla quale è ssata inne-
siata una tessa imberbe , e non sua , ia congetturare , che celebre per la devozio-
ne de popoli ne solle divenuto X originale.
11 nostro marmo non lascia d'esprimere nels aria del volto quel non so che
di torvo s e di seroce, notato da Winckelmann come caratteristico di Plutone {h),
cui sovente è apporto da Greci l'epiteto ^y^ (/) , Mygeros /che vale odìofo .
U amor della vita avea deftato quel sentimento d' avverfione 9 che si ebbe
pel Dio della morte , quindi, come deità nocente , e malesica , su talvolta consi-
derato , e confiilb da'Greci cols Arimanio de' Persiani (&) , eh' era il principio
del male predo quegli antichi dualifti. Singolare certamente è la lapide , che or
Tom.Il A z si con-
(a) Sat. III. vers. 218. non è oseuro a'silologi , parte perchè vi dovrò tornare a propofìto
(b) Colla confiderazione di quella provenienza delle immagini di Se- di due fuperbi bufti di Plutone Serapide, che arricchiseono il Mu fé o
rapide cesferà la dubbiezza di Caylus fuvquetto calato , del quale ebbe Pio-Clementino .
a"dire, che : Vklaireijjement ej plus a de/iter qu on ne la. doitesperer. (/) Per amor della verità dee avvertir/i , che per quanto sembri
RecueiL tom.Hl. pi. xv. n. 1. probabile tale opinione pure il Serapide nelle medaglie di Sinòpe
(O Ruffino Hift. eccl. lib. iL ,. ,. . ,. <; in Pscdl/ Vedtsi II Datazione di Belle? full' era di Sinòpe:
(d) Le ftatuc di Plutone , eh' esistono, son tutte di mecuocre Ical- Memoires de l Acad. des Injcriptions tom. XXII. in 4. dal 17^2., al 1754.
pello, e tutte equivoche con Serapide. La sua immagine fuole in- Così in piedi , e nella {letta attitudine è la bella ftatuetta di bronzo
contrarli però ne' baffirilievi esprimenti il ratto di Psoserpina->. di Serapide nella gallerìa Granducale di Firenze.
L'unica tefta di Plutone che fìa senza modio, e fenza la sìsonomia (g) Vaillant Numi/mata Graeca Impp. paffim.
appropriata a Serapide , si ammira sralle tante rarità diffiottcrrato (h) Winckclmann Storia delle arti del difegno lib. v. cap.i. §.28.
da S. E. il Sig. Principe Chigi nel Laurcntino . Quella è di ftupenda (/) Omero II.&. v. 268.
fcultura, ed ha un aspetto così terribile pe lineamenti , e pel difor- (k) 'Ap«pwìss à'xtthg <sSy: nisseue. Arimane è Plutone prejjo i Per/iatu
dine de capelli, che fi manifefta subito per Plutone. Era da inneftarfi Hesych. v. 'Apst/*»m. Diogene Laerzio , trattando de' due principi'
fui torfo , e perciò lo supponeva tutto veftito , come olTerveremo dice : iaT fùv %mp* &m Z«ws *m 'O^a^g, vJ & "k^q x ,AF ^ .™y
in appreffo elfere slato proprio delle immagini di quefto Nume. In prooemio : Che t uno ( cioè il buono ) ha nome Giove ovverTnl'
( 0 E^ curiosa una laminetta , che si conserva m Roma preflTo f eru- ma/de , t altro ( cioè il malvagio ) ha nome Plutone , ovvero Arimanio '
dito Sig. Conte De-Luca ; ha quella leggenda : Eie @eoc cepaoic : Anche Plutarco, quando narra, che la Regina Amcftri facrisicò 7Z '
Vnus Deus Serapis . Caylus Recueil. tOTl. IV. pi. LVil. n.y. ne riporta una tone vittime umane , sotto il nome di Plutone 'aS* ha voluto inten*.
alquanto analoga, Non mi disfondo fu quello (oggetto, parte perchè dere il «rovo principio , eh' è 1' origine del male, 0 fia ArimJ

DEITÀ'
 
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