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Visconti, Giambattista Antonio; Visconti, Ennio Quirino
Il Museo Pio-Clementino (Band 4): Bassirilievi del Museo Pio-Clementino — Rom, 1788

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https://doi.org/10.11588/diglit.3454#0116
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102

terreno del Museo Capitolino , e peranche inedita,
non esfondo siata compresa ne' bassirilievi pubblicati
nel iv. volume di quel Museo , ma solo recatone per
fregio a pie della pagina 102. il disegno del secondo
suolato, che i tre gruppi contiene incili al principio
del num. 8. Ev un equivoco occorso nella edizione Ro-
mana di Winckelmann [ Storia delle arti lib. ili. e. 2.
§.19. not. 2. ] l'accennare quello monumento come
edito nel citato libro allatav.LXi. , e fu disattenzione
dello slesTo Winckelmann l'aserivere alle arti Etrusche
un lavoro in marmo di Grecia , e d' una maniera^
non indegna de' Mironi e de' Policleti, a' quali arte-
fici egregj si rinfacciò pur dagli antichi un talqual di-
fetto di morbidezza, e d' elegante disinvoltura, di che
sol può tacciarsi 1' artifizio di si bel monumento.
Le forze d'Ercole vi sono ordinate secondo la serie
di Diodoro la più segmta comunemente , trasposle
solo la nona e la decima, credo per la più commoda
dislribuzione delle figure. Le riportate al num. 7. dan
principio alla sloria , e sono le tre prime imprese
del leone Nemeo , dell' idra , e del cignale. Ercole
è in atto d' aver tratto al leone il cuojo colle stesTe
unghie delia belva, secondo che Teocrito accenna,
[Idyll. xxv. v.277. ], e quello gruppo è limile ad altro
che in un bassorilievo delle forze d'Ercole nel portico
del palazzo in villa Pinciana rappresentala slessa fatica.
L* impresa del cignale può determinarli dall' ordine ,
non rimanendo che il mezzo in giù dell' eroe in atto
di camminare. Le tre fatiche del secondo lato sono
il raggiunger la cerva , il saettar gli Stinfalidi, il
nettar le slalle d'Augea. La prima viene espresfa quali
col medesimo gruppo che la rappresenta in tutti gli al-
tri monumenti, deseritto ancora in un' epigramma
dell'Antologia recato già alla Tav.XL. p.82. (£), tanto
lo sludio del bello potè ne' Greci artefici più che la ri-

cerca del nuovo. La proprietà della rappresentazione
nel terzo gruppo si è pur notata alla Tav.XL. p.83. {e).
Qui osservo che neh" arca sepolcrale rappresentante
le forze d' Ercole nel palazzo Orsini viene indicata
T impresa delle slalle d' Augea dalla sola figura d' Er-
cole colla zappa biforcuta nella delira, il cui manu-
brio apparisee forsè anche nella noslra immagine.
Il cofano su cui siede è limile a quello con che
vuota le immondezze e nel bassorilievo Borgiano
delle forze d' Ercole , e in altri antichi . L' espo-
sitore de' baslirilievi Capitolini ha interpretata^
quella figura pel ripeso d' Ercole . Le tre imprese
della terza faccia son le seguenti, il toro Cretense,
Diomede il Trace , e Gerione . Quella è nel nono
luogo , benché la decima nella serie di Diodoro ,
e nel decimo luogo è la nona, cioè il balteo rapito
all' Amazone . L' undecima è quella del Cerbero,
T ultima la conquista de' pomi aurati.
Nulla in quelle v' ha di slraordinario. H toro è
portato vivo sulle spalie d'Ercole, in coerenza di ciò
che asfermano quasi tutti i mitologi, e rappresentano
i monumenti. Peraltro nel gran sarcofago Orsini inve-
ce di quesla impresa è sculto Ercole colla clava appog-
giata al tesehio del bue. Quesla immagine serve a spie-
gare molte slatue d'Ercole con quel simbolo, fralle quali
una delle Farnesiane. In fatti il toro si suppone ucciso
non sol daVirgiliosvin. Aen. v.294. ] in que' versi :
. ... tu Cressia madtas
Prodigia, & vaftu/n Nemeae sub rupe leonem.
ma da Teocrito ancora [ Idyl. xvn. v. 20. ] Ercole
viene appellato Tctuso<póvog.
QuelV ara efisleva già in Albano , dissbtterrata
probabilmente da' ruderi delle ville Romane che sor-
gevano su que' colli.

FINE DEL TOMO QUAR TO.

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