*4 MUSEO PIO-CLEMENTINO
BUSTI
r gie si conservano in Roma del medesìmo Iddio o del marmo stesso , o d* altro
di sumi colore (a) » circostanza che illustra meravigliosamente ciocché ci avean
tramandato le antiche testimonianze.
TAVOLA XV.
SERAPIDE RADIATO?)
COmecchè s esecuzione generale di questo gran busto accusi alcun poco il se-
colo della decadenza, la grandiosa semplicità de' lineamenti, che ritiene pro-
babilmente da qualche più antico lavoro , è pur tale che poche immagini delle
gentilesche divinità compariscono con si nobile e si imponente fisonomìa. Vera-
mente la maniera del panneggio che copre il petto del Nume è inferiore eziandio
allo stile del resto , ma s insieme non ne rimari degradato. Questo panneggio ,
come si è ossfervato di sopra , e '1 modio che lo coronava 9 e di cui resta il ve*
stigio, lo contrasegnano ad evidenza per Giove Serapide ; e lo confermali per tale
i sette fori incavati nello strofio o diadema che gli avvince la chioma, e fatti per
inserirvi altrettanti raggi di bronzo, quali vi sono ssati redimiti. La divinità di Se-
rapide derivata primitivamente in Egitto dal culto del Sole che formava il fondo
di quella idolatria , v era siata così riunita ne secoli del Romano Impero , che
i nomi di Giove Sole Serapide si congiungevano ordinariamente per significarla ,
come tanti monumenti serirti 1' affettano (J);c gli ornamenti del Sole, fra'quali
i più proprj erano i raggi del capo, si aggiungevano cossantemente alle sue im-
magini , come tanti avanzi delle antiche arti il dimostrano , ne quali questo Dio
Aleilandrino (r)
. . . radììs srontem vaìlatus acutìs
si e/poneva alle adorazioni del mondo Romano (rf) : anzi persin da'tempi d'Adria-
no la misteriosa divinità del Giove Sole Serapide aveva in Roma un ragguar-
devole sodalizio, che s'intitolava de' suoi PeaniBì, probabilmente da' Veanì , can-
tici che in sua lode e nelle sue cerimonie intuonava (?).
Ciò
(a) E" pur di basalte nero il busto di Serapide nel palazzo Giù- appretto, ma i cavatori non immaginarono come poterle appartenere
stiniani : di basalte verde [pietra anch'essa dove domina il colore a questo bufto, ed esfendo iiscio non ne secer conto; alcun di loro
oseuro , e rasssomiglia il bronzo] è uno piccolo nella galleria della che ve lo vide poi modernamente reftituito , riserì tutto quello,
villa Albani , ed un altro colorale , ma nella massima parte risarcito, ( £) iovl SOLI serapidi = Ali HAia SAPAniAl : han frequente-
della villa medesima . Il gran Serapide di nove cubiti d'altezza che mente le antiche lapidi pretto Grutero pag.xxii. n. 9. i°- **• > Fa-
Plinio deserive in Egitto [ lib. xxxvii. § xix. ] lavorato in un sol pezzo bretti cap.vl. n.107., Guafco Inscript. Capit. tom. h n.3. Vedasi inoi-
di pfeudo-smaragdo , era sorsè di qualche pietra più sina, ma d' un tre Jablonsky Panth. Aeg. lib.il. cap.v.
colore anch' esla sra '1 verde e 1'oseuro . (e) Ovidio Heroid. iv.v.x^g.
(*) Alto col peduccio palmi sei meno un sesto , scolpito in marmo ^) Così nelle medaglie AlefTandrine prefTo il Sig Zoega Hadrianl
Greco di grana più sina, detto dagli scalpellini Grechetto . Fu trovato n.i59. 19%. t Antonini P. n.155. e 162- In queft' ultima la tefta di Se-
preflb la via Appia circa il nono miglio nel Tito detto il Colombaro rapide è in mezzo a' pianeti e al Zodiaco » Così nelle gemme , p. e-
non lungi dalle Frattocchie . I raggi di metallo dorato son riportati Mufeo Fiorentino tom. I. tav. LUI. e LVII.
modernamente ne'fette fori antichi de'quali era segnato il diadema, (<•) Ciò apparisee da una insigne ifcrizione Gruteriana pag.cccxiv.
serviti certamente per lo ftesso essetto . Il modio fui capo è moder- n.2. , la quale trovava!? a S. Maria in via Lata, e quindi è probabile
no, tranne dove pofa fopra i capelli ; 1' antico siaccato vi si trovò che appartenente al vicino samoso héo e Serapéo.
BUSTI
r gie si conservano in Roma del medesìmo Iddio o del marmo stesso , o d* altro
di sumi colore (a) » circostanza che illustra meravigliosamente ciocché ci avean
tramandato le antiche testimonianze.
TAVOLA XV.
SERAPIDE RADIATO?)
COmecchè s esecuzione generale di questo gran busto accusi alcun poco il se-
colo della decadenza, la grandiosa semplicità de' lineamenti, che ritiene pro-
babilmente da qualche più antico lavoro , è pur tale che poche immagini delle
gentilesche divinità compariscono con si nobile e si imponente fisonomìa. Vera-
mente la maniera del panneggio che copre il petto del Nume è inferiore eziandio
allo stile del resto , ma s insieme non ne rimari degradato. Questo panneggio ,
come si è ossfervato di sopra , e '1 modio che lo coronava 9 e di cui resta il ve*
stigio, lo contrasegnano ad evidenza per Giove Serapide ; e lo confermali per tale
i sette fori incavati nello strofio o diadema che gli avvince la chioma, e fatti per
inserirvi altrettanti raggi di bronzo, quali vi sono ssati redimiti. La divinità di Se-
rapide derivata primitivamente in Egitto dal culto del Sole che formava il fondo
di quella idolatria , v era siata così riunita ne secoli del Romano Impero , che
i nomi di Giove Sole Serapide si congiungevano ordinariamente per significarla ,
come tanti monumenti serirti 1' affettano (J);c gli ornamenti del Sole, fra'quali
i più proprj erano i raggi del capo, si aggiungevano cossantemente alle sue im-
magini , come tanti avanzi delle antiche arti il dimostrano , ne quali questo Dio
Aleilandrino (r)
. . . radììs srontem vaìlatus acutìs
si e/poneva alle adorazioni del mondo Romano (rf) : anzi persin da'tempi d'Adria-
no la misteriosa divinità del Giove Sole Serapide aveva in Roma un ragguar-
devole sodalizio, che s'intitolava de' suoi PeaniBì, probabilmente da' Veanì , can-
tici che in sua lode e nelle sue cerimonie intuonava (?).
Ciò
(a) E" pur di basalte nero il busto di Serapide nel palazzo Giù- appretto, ma i cavatori non immaginarono come poterle appartenere
stiniani : di basalte verde [pietra anch'essa dove domina il colore a questo bufto, ed esfendo iiscio non ne secer conto; alcun di loro
oseuro , e rasssomiglia il bronzo] è uno piccolo nella galleria della che ve lo vide poi modernamente reftituito , riserì tutto quello,
villa Albani , ed un altro colorale , ma nella massima parte risarcito, ( £) iovl SOLI serapidi = Ali HAia SAPAniAl : han frequente-
della villa medesima . Il gran Serapide di nove cubiti d'altezza che mente le antiche lapidi pretto Grutero pag.xxii. n. 9. i°- **• > Fa-
Plinio deserive in Egitto [ lib. xxxvii. § xix. ] lavorato in un sol pezzo bretti cap.vl. n.107., Guafco Inscript. Capit. tom. h n.3. Vedasi inoi-
di pfeudo-smaragdo , era sorsè di qualche pietra più sina, ma d' un tre Jablonsky Panth. Aeg. lib.il. cap.v.
colore anch' esla sra '1 verde e 1'oseuro . (e) Ovidio Heroid. iv.v.x^g.
(*) Alto col peduccio palmi sei meno un sesto , scolpito in marmo ^) Così nelle medaglie AlefTandrine prefTo il Sig Zoega Hadrianl
Greco di grana più sina, detto dagli scalpellini Grechetto . Fu trovato n.i59. 19%. t Antonini P. n.155. e 162- In queft' ultima la tefta di Se-
preflb la via Appia circa il nono miglio nel Tito detto il Colombaro rapide è in mezzo a' pianeti e al Zodiaco » Così nelle gemme , p. e-
non lungi dalle Frattocchie . I raggi di metallo dorato son riportati Mufeo Fiorentino tom. I. tav. LUI. e LVII.
modernamente ne'fette fori antichi de'quali era segnato il diadema, (<•) Ciò apparisee da una insigne ifcrizione Gruteriana pag.cccxiv.
serviti certamente per lo ftesso essetto . Il modio fui capo è moder- n.2. , la quale trovava!? a S. Maria in via Lata, e quindi è probabile
no, tranne dove pofa fopra i capelli ; 1' antico siaccato vi si trovò che appartenente al vicino samoso héo e Serapéo.