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Visconti, Giambattista Antonio; Visconti, Ennio Quirino
Il Museo Pio-Clementino (Band 5): Bassirilievi des Museo Pio-Clementino — Rom, 1796

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https://doi.org/10.11588/diglit.3245#0011
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BASSIRILIEVI
DEL MUSEO
PI OC LEMENTINO

^!

TAVOLA L E IL
CANDELABRO A BASE QUADRILATERA^

DEITÀ'



DUE nobilissimi candelabri arricchiti nelle lor basi di sculture oltre modo
eleganti , han dato principio a Bassirilievi esposti nel precedente volu-
me : altri due per molte particolarità ragguardevoli incominciano il pre-
sente , che dovrà contenere altrettanti monumenti di simil genere . Ciò si con- • ì
verrà acconciamente coir ordine mitologico seguito sempre da me nel? esporre
le moltiplici antichità di questa ampissima collezione : poiché ci mostrano nelle
lor basi immagini e storie de più samosi Iddìi della gentilità .
Quantunque il bel candelabro , la cui sigura è delineata nella tavola prima,
le immagini che ne adornali Y ara nella seconda , sia stato scoperto sra!le ruine
della colonia Ocriculana ; il marmo Pentelico nel quale è condotto , fa congettu-
rare essere stato lavorato in Grecia , e trasportato quindi in Italia («j*. Molte
singolarità lo rendon notabile : la graziosa e bizzarra sorma del suo scapo , F aver
base quadrilatera , non 5 come ordinariamente , triangolare ; finalmente più d' una
circostanza de' suoi bassirilievi . x
Lo stelo che serve a sollevar in alto la tazza portante il lume , dall' ara
o base, ove ardeva in antichissimi tempi la siamma che illuminava (&) , il quale
stelo propriamente scapo (e) si denominò, è degno d'osservazione per essere inte-
ramente sormato da una lamina spirale , che attorcigliata a chiocciola, scannellata ,
e variata d' alcune soglie , va leggiermente diminuendo verso la sommità . Questa
Tom. K A forma,
(*) E di marmo Pentelico , o cipolla bianco, alto palmi nove scapus, ha stranamente imbarazzati gli Accademici Ercolanesi,
e mezzo, su trovato negli scavi d' Otricoli. La sommità col padelli- i quali nel tomo Vili, delle Antichità cP Krcolano contenente i molti
no , la cornice superiore dell' ara co' sogliami rivolti allo ingiù, che candelabri e lucerne di quella insigne Raccolta , prendendo la voce
vi poggian sopra , finalmente quella parte dell'ara stessa che s'indi- superficies in un senso troppo stretto e geometrico, non sanno
cherà più sotto, ed alcune estremità degli intagli, sono risarcimenti. intendere , come gli scapi de' candelabri delle sabbriche Tarantine ,
(ci) Al tempo probabilmente de' Cesari per quanto pare allo stile : e le supersicie delle Eginetiche sossero in maggior pregio [ pag. 325.].
quantunque debba avvertirsi, le figure de' bassirilievi in qualche Supersicies presso gli scrittori Latini spesso altro non signisica
parte corrose essere state, come si esprimono, ritrovate alquanto se^ non che la superior porzione di qualche cosa , o naturale,
col ferro moderno . Bastano le lettere di Cicerone ad Attico a eli- o artefatta . Così negli alberi supersicies è la parte che si spande
mostrare che i marmi si sacevano spesso da'Romani venir di Grecia in rami, e si oppone al nudo e basso tronco [ Gesner. le.r. Rustie,
già lavorati e sculti [ Ub. I. ep.i. 3. 5. 6. e segg. ] . v. superficies ] : negli edisizj è la sommità [ Plinio XXXIV. §.Ul. ] s
Ci?') Vedasi il torno IV. Pa§'3' finalmente nelle maschere tragiche racconciatura de'capelli sol-
fe ) Plinio lib. XXXVI' §.IV. già citato da me nel Tomo IV. he. levata a piramide sovra la fronte [ Vairone ap. Nonhim cap.6.1.
Questo passo , da cui si dimostra , che la tazza de' candelabri Del rimanente questo piattello , o padellino ebbe da' Greci i nomi
ehiamavasi latinamente superficies , come l' asta avea nome di di «n-fy**, e di wmwcw . [ Polluce Ouomast. VI. §. 109. x. §. 115. ].
 
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