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Visconti, Filippo Aurelio [Editor]; Guattani, Giuseppe Antonio [Editor]; Nibby, Antonio [Editor]
Il Mvseo Chiaramonti aggivnto al Pio-Clementino (Band 2): Con in fine le incisioni e le illustrazioni di due statue di bronzo recentemente acquistate — Rom, 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.3591#0014
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MUSEO

ONTI

T A VOLA i.

OCEANO

JLl'Dosamento adagiato, nobile, maestoso di questo bel simulacro di mar-

r , ° , . , li • 1 1 . oceano

mo greco: la sua giacitura tendente alla orizzontale, e che spira riposo, ma
non rilassatezza: il panno , che con pieghe larghe e sinuose gli avvolge le
membra inferiori, e risale nobilmente dietro la schiena a coprirgli la spalla
sinistra ricadendogli sotto il fianco: i flutti, che rigogliosi accavallami l'ufi
sovra l'altro presso Tanca destra, non lasciano esitare un momento a rico-
noscervi rappresentato l'Oceano, il primogenito deTitani, secondo la Teo-
gonia di Esiodo (i), seguita da Apollodoro (x), e da altri innografi anti-
chi (3), personificazione del principio umido della natura, riguardato dai
più antichi filosofi (4), specialmente della scuola orientale (5), come ori-
gine di tutte le cose, in mezzo a cui la Terra nuota a guisa di barca , e
trema ad ogni leggier muovimento de' flutti, e squarciasi in fonti, come av-
viene ad un vascello che urta contro uno scoglio (6). E perciò Orfeo (7)
lo definì la genesi degli uomini, e degli Dei: ed Omero (8) 1q disse gè-
Tornii, A ne-

nomina per il primo :

Oupv* ^vvjto, «x'tav'sv frStàtwb

(2) Lib. I. e I. §• 3. npo„ir,,n • da Proclo nel

h) Orfeo però in uà frammento «"f™1^", U „„;„«,:
Commentario al Timeo di Platone p. =95- I" «on»M '

K*£KK Tei ^2Tl^i H Me , e Crono , e

' Oceam e Iperione e Iapeto■ )ò tM

(4) Plotareo nel --P—» Opinioni 4e Fi-

K^^rltXne^apo ffi^Jg *&£?"&

l'acca il principio delle cose espienti W*™J^e ncfracqaa
■**¥,■ e che tutte le cose aveano ongiae dal W^ ^^

si risolvevano: efe % <ft*»g <&* i«W £Wf'fY'hii addotte, che è
E quindi restringe a tre capi le ragioni da lui adaoue ,
inutile di qui riferire. Egli fu capo della setta ionica, la quale
signoreggiò ne'principii della filosofia della Grecia fino a botiate,
come Pitagora quella della Italia.

(5) Strabone libro XV. e. I. §. 5g. Eusebio Preparazione Evan-
gelica lib. I. e. X.

(6) Seneca Natur. Quaest. lib. VI. e VI. ha conservalo ne'ter-
mini proprìi questa opinione di Talete, che egli non ammetteva:
Thales milesius totani terram subiecto indicat humore portari et
innatare: sive illud Oceanum vocas , sive magnimi mare, sive al-
terius naturae simplicem adhuc aquam , et humidum dementimi.
Jlac , ìnauit , unda sustinelur orbìs , velut aliquod grande navi-
ghivi et grave his aquis quas premit .... Illud argumenti loco
ponit, aquas esse in caussa quibus hic orbis agitatur, quod in omni
malore motu erumpunt fere novi fontes ; sicut in navigiis quoque
evenit eie.

(7) Inno LXXXII. .

Qxsovsv y.a)-£5o , r.ar^ò ccySirov , cui-i «svia,

A3waT6>v ts 0:coy -ysvscriy , fivqtav t av^pamew ,

O's nspnw/JWKvsi 7^739 Ttspwsojxoyo! xuxXov.

£,' Oceano invoco , /Wre incorrotto , sempre esistente , G£-
NERAZIOISE degl'immortali dii', e efeg/i uomini mortali, che
col flutto gira attorno al cerchio, c/*e fascia la terra.

(8) Iliade lib. XIV. v. aoi. e 3os.
Qxsavsv ts , Ge«v -/svegiv , xat pjTsoa TvjSuy

EVOceàn generation de'numi,
E Teli madre.
Veggansi le (ionissime note di Heyne su queslo verso.
 
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