V
PREFAZIONE
■avanti è accennate quale sia stato il metodo da me seguito in questo
nuovo volume del Museo Chiar amonti, non sarà discaro al lettore di ave-
re una idea della origine dì questa insigne raccolta, e soprattutto della ma-
gnifica e stupenda galleria , nella quale la maggior parte de monumenti,
che sono il soggetta di questa illustrazione, conservasi.
Pio VII, papa di santa e gloriosa memoria, considerando i vantaggi
che derivano alla Religione ed allò Stato dall'essere Roma il centro e l'empo-
rio delle arti, appena assunto al supremo pontificato , procurò con ogni
mezzo possibile di riparare le perdite fatali, alle quali pochi anni prima
erano andati soggetti i Musei pubblici e privati dì Roma, e più partico-
larmente quello del Vaticano. A tale uopo , malgrado le cure gravissime
che lo angustiavano, onde porre un rimedio ai mali terribili^ che affli-
gevano la Chiesa e lo Stato, non ostante le strettezze in che trovavasi il
pubblico erario dalle precedenti vicende impoverito ed esausto, con quel co-
raggio invitto di che era dotato , affronto ancor questa impresa, e chiama-
to a se /' immortale Canova , affidogli la cura di cercare ed acquistare pel
Museo Vaticano tutti que monumenti delTarte antica che esistevano pres-
so i privati, i quali egli avesse creduti degni di essere conservati in Ro-
ma : e contemporaneamente die al dottissimo monsig. Gaetano Marini l'in-
carico di taccone quante lapidi avesse potuto, e queste unite a quelle di
già esistenti , classificarle con ordine ragionato , e collocarle , togliendole co-
sì per sempre alla distrazione ed al deperimento : ed al benemerito antiquario
ayv. Carlo Fea ordino di aprire nuovi scavamenti in Roma, in Ostia, ed
w altre parti dello Stato , nella speranza di potere con questo mez%o rìn-
*
PREFAZIONE
■avanti è accennate quale sia stato il metodo da me seguito in questo
nuovo volume del Museo Chiar amonti, non sarà discaro al lettore di ave-
re una idea della origine dì questa insigne raccolta, e soprattutto della ma-
gnifica e stupenda galleria , nella quale la maggior parte de monumenti,
che sono il soggetta di questa illustrazione, conservasi.
Pio VII, papa di santa e gloriosa memoria, considerando i vantaggi
che derivano alla Religione ed allò Stato dall'essere Roma il centro e l'empo-
rio delle arti, appena assunto al supremo pontificato , procurò con ogni
mezzo possibile di riparare le perdite fatali, alle quali pochi anni prima
erano andati soggetti i Musei pubblici e privati dì Roma, e più partico-
larmente quello del Vaticano. A tale uopo , malgrado le cure gravissime
che lo angustiavano, onde porre un rimedio ai mali terribili^ che affli-
gevano la Chiesa e lo Stato, non ostante le strettezze in che trovavasi il
pubblico erario dalle precedenti vicende impoverito ed esausto, con quel co-
raggio invitto di che era dotato , affronto ancor questa impresa, e chiama-
to a se /' immortale Canova , affidogli la cura di cercare ed acquistare pel
Museo Vaticano tutti que monumenti delTarte antica che esistevano pres-
so i privati, i quali egli avesse creduti degni di essere conservati in Ro-
ma : e contemporaneamente die al dottissimo monsig. Gaetano Marini l'in-
carico di taccone quante lapidi avesse potuto, e queste unite a quelle di
già esistenti , classificarle con ordine ragionato , e collocarle , togliendole co-
sì per sempre alla distrazione ed al deperimento : ed al benemerito antiquario
ayv. Carlo Fea ordino di aprire nuovi scavamenti in Roma, in Ostia, ed
w altre parti dello Stato , nella speranza di potere con questo mez%o rìn-
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