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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0094
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5 L - Accertamenti pre&itt

CAPO Vili.

I TRE FANCIULLI EBREI E LA STATUA D'ORO.



§ I. - Accertamenti preliminari.

:ra Scrittura non specifica il soggetto della statua
gigantesca d'oro, che il re Nabucodònosor eresse per farla
adorare. Ma possiamo din- senza esitazione, che rappre-
sentava qualche divinità babilonica, come induce a supporre
la risposta che gli amici di I lanielc, ! tre fanciulli, dettero al re:
■ Notum sit tibi. rcx, quia deos tuos non colimus, et Btatuam
aurcam. quani erexisti, non adorami:* •'.

Limitandosi alla rappresentazione della pena subita dai
tre fanciulli per il loro rifiuta, i pi;; antichi pittori delle
catacombe non ebhero occasione di pronunciarsi in propo-
sito la regia intimazione, poi. non avrebbe potuto essere
più esplicita; «Quod si non adoraveritis, eadem hora mit-
temini in fomaccm ignis ardentis ».: L'affresco della • cap-
pella greca » mostra invero i tre fanciulli nella fornace ar-
dente, in atto di pregare e coi loro abiti, a tenore, del
sacro testo, cioè « cum b-.11.11. i::n, ut u.;ris, et calceamentis.
et vestibus \ Gli abiti sono quelli sti ssi dei Magi, quelli
cioè che sogliono comprendersi sotto l'aggettivo ■ orien-
tale -, la clamide in min» Iti questi abiti si presentano
i tre fanciulli anche nella ■ tripla della vestizione ». dove
una colomba apporta loiu il ramoscello d'ulivo; così pure
in un arcosolio del cimitero di S. Callisto, dove in mezzo
ai tre appare 1' angelus Domini ; e in un arcosolio del
cimitero maggiore, dove ii pittore aggiunse la mano di
Dio, come risposta alla provocazione del re: Et quis est
Deus, qui eripiet voi de manu mea.! » ', provocazione alla
quale i fanciulli debitamente replicarono: liete enini Deus
nostcr, quem colimus. potest eripere nos de camino jgnis
ardentis, et de manibus tuis, o re\, liberare » '. Con ciò
viene anche implicitamente espresso il senso simbolico della
rappresentazione dei tre fanciulli nella fornace, che del resto
è anche quello della Commendatio animile: Libera, Domine,
animam eius, sìcut liberasti tres pueros de camino ignis ».

L'importanza dei tre fanciulli che imi tanto eroismo rifiu-
tarono di adorare la statua, non si ferma qui. Come no-
tammo (p. 257), E. Le Blant ha riunito non meno di venti testi
antichi, cominciando da s. Clemente romano'', per provare
che ■ questi croi del Vecchio Testamento sono veri tipi dei
martiri :. liceo come si esprime Origene allo scoppiare della
persecuzione di Massimino il Trace (l'anno 235): "Non allora
soltanto Nabucodònosor eresse la statua d'oro; non allora

'S-

soltanto egli minaccili di gettare nella fornace Anania, Azaria
e Misaclc, se «vesserò ricusato di adorare la statua.Oggi pure
Nabucodònosor parla lo stesso lini;iiags.'io a noi, che siamo i
veri libivi... '. Similmente tutti uli altri scrittori ecclesiastici,
menzionati dal !,e Ulani, vedono in Nabucodònosor il pre-
cursore degli imperatori persecutori della Chiesa, e nei tre
fanciulli i tipi delle laute vittime cristiane, le quali, per aver
ricusato di adorare l'immagine dell'imperatore, subirono il
• vivicomburium ■*, o altri supplizi capitali.

Una persuasione cosi unanime non potè non influire sulle
rappresentazioni dei tre fanciulli nell'arte cimiteriale. Dilatti
su due pitture del secolo IV essi non stanno nella fornace
ardente, belisi davanti al re Nabucodònosor, cui-dichiarano,
con gesti molto vivaci, che non adoreranno mai la statua
d'oro. E la statua è tutt'altro che incerta; essa offre la forma
di un'erma colla effìgie del re, o piuttosto dell'imperatore.
Le due pitture ci mettono dunque sott'occhio quella scena
giudiziaria, con la quale si iniziava li processo intentato ai cri-
stiani posti nell'alternativa di perdere la vita o eli saerilieare,
non solo ai ■ simulacro numinum », ma anche ai ritratti degli
imperatori, ai » sacri vultus », come si diceva senz'altro.

Ambedue le specie di immagini figurano, per citare un
esempio storico illustre, nel processo che Plinio il giuniore
istruiva contro i cristiani e che descrive nella famosa lettera
all'imperatore Traiano. Egli fece portare in tribunale le imma-
gini appositamente per indurre gli accusati a » sacrificare agli
dèi e all'imperatore e a maledire il Cristo : Cum praeeunte
me deus appellarent et imagini tuae, quam propter hoc ius-

.ulaere

afferr



plicarent, praetcrca malcdicerent Christo '". Sui due affre-
schi cimiteriali non si trova nessun accenno alle divinità;
il pittore non mostra che l'imperatore e il busto imperiale,
» più formidabile di quelli d'un dio , secondo Filostrato ".
Ecco il culto reso all'imperatore chiaramente opposto al culto
divino reso al Cristo.

Le sculture con i tre fanciulli sono molto più numerose
e svariate, ma meno antiche: nessuna e del secolo il, pochis-
sime del sec. ili; in massima appartengono al tempo della
pace. La ragione di questa tarda età sarà la grande esten-
sione della scena che richiedeva troppo spazio, obbligando
perciò gli artisti a relegarla sul coperchio, oppure, ma meno
spesso, in una .delle testate; più di rado essa occupa la fronte
d'un sarcofago a due zone, mai una fronte semplice.

iJCor.,4S,(i-8: Funk
 
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