Da] confronto di questi' fotografie con le copie de] Mabillon
risulta che Leda fu cambiata dal disegnatore in una perso-
nificazione di fiume, con la solita urna sotto il braccio, e.il
Dioscoro della nicchia destra fu alleggerito del pileo, I.'iscri-
zione, incisa parte nel coperchio, parte nell'orlo supcriore
della fronte, c'insegna che Antonia Thisiplio Fece il sarcofago
al suo figlio P. Elio Sabino morto nella fresca età di anni
ventiquattro e quarantacinque giorni '. La morte prematura
ha evidentemente suggerito il mito di l-Ytonte come soggetto
principale della decorazione del sarcofago. L'avv
di questa scena ;i quella del pastore che sorvegli
? gnostiche .149
(fig.220,p.353), si trova in silu in una parte del cimitero di
Pretcstato, di cui non si conosce ancora la relazione esatta con
la catacomba cristiana. Ksso e a cinque scompartimenti: nel
eentro Dioniso, con una brocca nella destra abbassata, fra
unii pantera e due capretti, e. sostenuto da un satiro; colla
sinistra si faceva puntello alla testa, clic l'artista cambiò in
quella del defunto, dandogli una barba iurta e una fronte
rugosa, e levandogli la ricca capigliatura, di modo che la
mano si trova ora discosta dal capo. Una tenda serve di
fondo. Il gruppo è anzitutto importante per l'apoteosi del
defunto, che sarà stato un cultore di Bacco. Il
ricorda il musaico di S. Aquilino della metà del
dove simili scene pastorizie sono accompagnate dal sole
Le lettere dell'iscrizione sono molto belle ed ai
incirca all'epoca sevcriana, cui conviene anche lo stile delle
sculture. I due busti del coperchio, madre e figlio a quanto
sembra, sono, a! contrario, di uno stile duro, pesante e, senza
dubbio, di altra mano.
Torniamo ora al sarcofago delle Terme. Possiamo noi
riconoscere nel gruppo centrali' ([iialcbe attinenza col prin-
cipio della » falsi nominis seientia » gnostica? Possiamo ve-
dervi Simone e la sua degna compagna, ai quali furono resi
onori divini? Non insistiamo sulla somiglianza del filosofo
con Giove, che può essere fortuita; ma qualche attenzione
merita la donna galeata, che, per quanto io sappia, è un
unitimi, mentre, p. e., s'incontra spesso una Musa vestita
d'una tunica loricata. Se pertanto l'apparenza non c'inganna,
a Maria Maddalena del sarcofago gnostico (far. XXV, 4)
sarebbe qui sostituita Elena, e a Cristo dottore, Simone il
Mago, il quale «docuit Bemetipaum es.se, qui Inter Iudaeos
quìdem quasi Filius apparuerit, in Samaria autem quasi
Pater descenderit, in reliquis vero gcntibus quasi Spiritus
sanctus adventaverit ■■'. Mancando però ogni confronto, sarà
niù prudente lasciar l'interpretazione definitiva ai competenti
in materia, sopratutto agli specialisti dell'arte classica.
Il sarcofago pagano del III secolo, fotografato in iscoreio
di spazio e riprodotto alla fine de! capitolo
scritto sopra la testa; DEMETRI. Agli angoli due baccanti
accanto ad un altare con una testa di capro o d'ariete e in-
tente a suonare, l'una il doppio flauto, l'altra il tamburello.
§ IL - Scene desunte dagli apocrifi.
Nella sua prima apologia s. Giustino martire rimprovera
ai Romani d'aver deificato uomini, come per cs. Simone il
Samaritano, a! quale eressero una statua: <■ ...in urbe vestra
regia Roma deus habitus et statua a vobis tanquam Deus
honoratus est, quae statua constituta est in Tiberi flumine
iptione Romana hac: SIMON!
aso che nella medesima isola
d'una statua posta dai sacer-
Semo Sanati, che comincia
colle parole: SEMONI SANCO ■ DEO. Questa coincidenza
è stata sufficiente ad alcuni ipercritici per dichiarare alluci-
nazione la notizia tanto precisa di s. Giustino; anzi, si recò in
dubbio l'esistenza stessa di Simone il Mago, che sarebbe
un personaggio immaginario, creato allo scopo di mascherare
il preteso « antagonismo * fra i due principi degli apostoli.
Ma anche critici di buon senso, come il Duehesne, con-
fermarono il sospetto che l'apologista avesse confuso il dio
sabino col mago orientale \ È questo un vecchio sistema,
supporre cioè con troppa facilita ignoranza negli !
negli artisti antichi, che non possono più rispondere,
noti ha neppure riflettuto che s. Giustino, essendo p
Inter duos pontes cum in:
DEO SANCTO » '. Volle il
si scroprisse anche
doti bidcntali al n
risulta che Leda fu cambiata dal disegnatore in una perso-
nificazione di fiume, con la solita urna sotto il braccio, e.il
Dioscoro della nicchia destra fu alleggerito del pileo, I.'iscri-
zione, incisa parte nel coperchio, parte nell'orlo supcriore
della fronte, c'insegna che Antonia Thisiplio Fece il sarcofago
al suo figlio P. Elio Sabino morto nella fresca età di anni
ventiquattro e quarantacinque giorni '. La morte prematura
ha evidentemente suggerito il mito di l-Ytonte come soggetto
principale della decorazione del sarcofago. L'avv
di questa scena ;i quella del pastore che sorvegli
? gnostiche .149
(fig.220,p.353), si trova in silu in una parte del cimitero di
Pretcstato, di cui non si conosce ancora la relazione esatta con
la catacomba cristiana. Ksso e a cinque scompartimenti: nel
eentro Dioniso, con una brocca nella destra abbassata, fra
unii pantera e due capretti, e. sostenuto da un satiro; colla
sinistra si faceva puntello alla testa, clic l'artista cambiò in
quella del defunto, dandogli una barba iurta e una fronte
rugosa, e levandogli la ricca capigliatura, di modo che la
mano si trova ora discosta dal capo. Una tenda serve di
fondo. Il gruppo è anzitutto importante per l'apoteosi del
defunto, che sarà stato un cultore di Bacco. Il
ricorda il musaico di S. Aquilino della metà del
dove simili scene pastorizie sono accompagnate dal sole
Le lettere dell'iscrizione sono molto belle ed ai
incirca all'epoca sevcriana, cui conviene anche lo stile delle
sculture. I due busti del coperchio, madre e figlio a quanto
sembra, sono, a! contrario, di uno stile duro, pesante e, senza
dubbio, di altra mano.
Torniamo ora al sarcofago delle Terme. Possiamo noi
riconoscere nel gruppo centrali' ([iialcbe attinenza col prin-
cipio della » falsi nominis seientia » gnostica? Possiamo ve-
dervi Simone e la sua degna compagna, ai quali furono resi
onori divini? Non insistiamo sulla somiglianza del filosofo
con Giove, che può essere fortuita; ma qualche attenzione
merita la donna galeata, che, per quanto io sappia, è un
unitimi, mentre, p. e., s'incontra spesso una Musa vestita
d'una tunica loricata. Se pertanto l'apparenza non c'inganna,
a Maria Maddalena del sarcofago gnostico (far. XXV, 4)
sarebbe qui sostituita Elena, e a Cristo dottore, Simone il
Mago, il quale «docuit Bemetipaum es.se, qui Inter Iudaeos
quìdem quasi Filius apparuerit, in Samaria autem quasi
Pater descenderit, in reliquis vero gcntibus quasi Spiritus
sanctus adventaverit ■■'. Mancando però ogni confronto, sarà
niù prudente lasciar l'interpretazione definitiva ai competenti
in materia, sopratutto agli specialisti dell'arte classica.
Il sarcofago pagano del III secolo, fotografato in iscoreio
di spazio e riprodotto alla fine de! capitolo
scritto sopra la testa; DEMETRI. Agli angoli due baccanti
accanto ad un altare con una testa di capro o d'ariete e in-
tente a suonare, l'una il doppio flauto, l'altra il tamburello.
§ IL - Scene desunte dagli apocrifi.
Nella sua prima apologia s. Giustino martire rimprovera
ai Romani d'aver deificato uomini, come per cs. Simone il
Samaritano, a! quale eressero una statua: <■ ...in urbe vestra
regia Roma deus habitus et statua a vobis tanquam Deus
honoratus est, quae statua constituta est in Tiberi flumine
iptione Romana hac: SIMON!
aso che nella medesima isola
d'una statua posta dai sacer-
Semo Sanati, che comincia
colle parole: SEMONI SANCO ■ DEO. Questa coincidenza
è stata sufficiente ad alcuni ipercritici per dichiarare alluci-
nazione la notizia tanto precisa di s. Giustino; anzi, si recò in
dubbio l'esistenza stessa di Simone il Mago, che sarebbe
un personaggio immaginario, creato allo scopo di mascherare
il preteso « antagonismo * fra i due principi degli apostoli.
Ma anche critici di buon senso, come il Duehesne, con-
fermarono il sospetto che l'apologista avesse confuso il dio
sabino col mago orientale \ È questo un vecchio sistema,
supporre cioè con troppa facilita ignoranza negli !
negli artisti antichi, che non possono più rispondere,
noti ha neppure riflettuto che s. Giustino, essendo p
Inter duos pontes cum in:
DEO SANCTO » '. Volle il
si scroprisse anche
doti bidcntali al n