DICHIARAZIONE
DELLE PITTURE.
ONCEDUTO all* Accademia fu per benignità del
Senato un appartamento terreno nel palazzo dell7
Instituto, architettato in gran parte da Pellegrino Ti-
baldi, e in elio appartamento v’ ha una sala ora de-
sinata dagli Accademici Clementini a residenza loro
per le loro adunanze . Quella sala 1 tutta egregia-
mente fu da Pellegrino compartita, adornata e di-
pinta, come dags incili rami può qui vederli , le cui
principali storie, o favole che le vogliam dire, es-
primono alcuni fatti depiù rinomati d’Ulilseche qui voglio brevemen-
te descrivere, quantunque non tanto montino i fatti che rappresenta-
no, che più non importi agli amatori della Pittura il modo con che
ciò fanno; e a quello principalmente intende la presente fatica. Gli eroi
de nostri tempi sono di tal genere che non polsono apprendere da così
fatte imprese d’UlilTe, bensì dall’opere del Tibaldi il possono i giovani
che vaghi sono di farli eccellenti pittori ; e tanto della bellezza e del-
la profondità del sapere d’un così gran madiro in quelle Stampe traspa-
re, mercè la diligenza e il valore di chi le disegnò e intaglio, che se
non quanto dagli originali, moltissimo profitto può ricavarsene; e un tal
benefizio , anzi in più ampia maniera di quel che far pollano gli ori-
ginali medesimi, può comunicarsi e diffondersi , ed oltre Italia ancora ,
non che in Bologna,
B Nel
i Tavole I. a V. che dimosìrano la forma di quella sala, e ta Storia, coi vetri dipinti con alami fatti d’ UlilTe,
prelcindendo dalle pitture della sua volta , anche tutti gli tratti dai dilegni del Tibaldi, e non lì debbono tenere per
altri luci ornamenti antichi e moderni, come furono de- pitture di Niccolò Abbati, come senza fondamento scrisfe il
■serini dal nostto Autore nella sua Storta dell'Accademia Cle- Quincy nella sua opera: Mémoires fur la Vie de M. le Comte
mentina, voi. I. cap. vii. pag. 50. e fagg. Nella Tav. IV. ve- de Marjigli, par. HI. pag. 138. Zuricb 1741. in &°.
de si di pih una di quelle fineitre , cui narra quivi la det-