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https://doi.org/10.11588/diglit.1427#0158
L II R O IJI; 6$
*o« àquedutti uenir portata, nel maire ò ne siumi ; con-
tratta in pozzi sino otte sorge l'acqua empiendoli, eia
f°jsa di ciottoli cmpierai.Non potendo sar que&o, cauc
Ridicono larghe sojsc.ponendoui carbonio sabbU diso
Pra,le quali cosc l'humorecopioso sorbiranno. Sci suolo
■k l'ara sarà di terreno mosso,battasì d'auantdgio con lo
'fomento nomato il becco,esopraponganuisigrosiirot*
fami disabriche per lo primo suolo, e poi altri più mini*
*' rottami.Ma sé l'ara sar 4 con trauamentisacciauisiso
Pr* à trauerso un'altro tauolato,sopraponendoui rotta*
**ìgrofii e fopraponendoui poi de minuti di un ptede,af-
'we che la materia dileguarne dala calce non riceua
n°'<* .Se li rottami saranno nuouì, a tre parti di essi una,
"! ealce mescólerai, sé srano uecchij due con cinque dei
P°rre instemc,sicendoliJpeJ?i, e conftanghe 6 co'l becco
Pendoli. Aggiugniui di piftati mattoni un'empiaflro
'Woseì dita,mescolando à tre parti una di calce. TinaU
"fcfe ui intermetterai pietre inserite una tra l'altra,ò ta
^Ueonero quadretti à la riga,et a lasquarasaràpiusu
tv-H uìa sé tra li minuti rottami, e la pultiglia sotto por
^•tegole con calce,con oglio impaflata.VuoleVarrone
^Ipauimehto al coperto Jl che per il luogo secco uiene
i^nniamJéte comodato lì faccia in quella sorma. Qauerai
'**piedi,c batti il suolo fopraponedoui un pauiméto de
tifoni. Lafcixui alcune aperture,per lequai l'acqua ftil
l suori per lifuoi undi'slendiui carboni, & hauendoli
Ptt&tf^er in/p'efiiti,metteuisoprasabbione)e calce, e ce
:rc impattata,?? alta un mezzo piede. Ciò che ho sino
**QM detto da Plinio ,e da Vitruuiojpccialmete l'ho pi
■ '"fo. lìora narrerbaio che da l'opere de gli antichi co
somma
*o« àquedutti uenir portata, nel maire ò ne siumi ; con-
tratta in pozzi sino otte sorge l'acqua empiendoli, eia
f°jsa di ciottoli cmpierai.Non potendo sar que&o, cauc
Ridicono larghe sojsc.ponendoui carbonio sabbU diso
Pra,le quali cosc l'humorecopioso sorbiranno. Sci suolo
■k l'ara sarà di terreno mosso,battasì d'auantdgio con lo
'fomento nomato il becco,esopraponganuisigrosiirot*
fami disabriche per lo primo suolo, e poi altri più mini*
*' rottami.Ma sé l'ara sar 4 con trauamentisacciauisiso
Pr* à trauerso un'altro tauolato,sopraponendoui rotta*
**ìgrofii e fopraponendoui poi de minuti di un ptede,af-
'we che la materia dileguarne dala calce non riceua
n°'<* .Se li rottami saranno nuouì, a tre parti di essi una,
"! ealce mescólerai, sé srano uecchij due con cinque dei
P°rre instemc,sicendoliJpeJ?i, e conftanghe 6 co'l becco
Pendoli. Aggiugniui di piftati mattoni un'empiaflro
'Woseì dita,mescolando à tre parti una di calce. TinaU
"fcfe ui intermetterai pietre inserite una tra l'altra,ò ta
^Ueonero quadretti à la riga,et a lasquarasaràpiusu
tv-H uìa sé tra li minuti rottami, e la pultiglia sotto por
^•tegole con calce,con oglio impaflata.VuoleVarrone
^Ipauimehto al coperto Jl che per il luogo secco uiene
i^nniamJéte comodato lì faccia in quella sorma. Qauerai
'**piedi,c batti il suolo fopraponedoui un pauiméto de
tifoni. Lafcixui alcune aperture,per lequai l'acqua ftil
l suori per lifuoi undi'slendiui carboni, & hauendoli
Ptt&tf^er in/p'efiiti,metteuisoprasabbione)e calce, e ce
:rc impattata,?? alta un mezzo piede. Ciò che ho sino
**QM detto da Plinio ,e da Vitruuiojpccialmete l'ho pi
■ '"fo. lìora narrerbaio che da l'opere de gli antichi co
somma