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https://doi.org/10.11588/diglit.1427#0178
LIBRO IXII» sp
^o e cinquanta piedi d'altezza. Alcuni non furono d'un
viurcsolo contenti.Chartbaginefì con tre ordini de mu*
ti la città cinsero . Dice "Rcrodoto, che Deioci confètte
Muri la città Cebetana cinsero, come che fusse ella in aU
to luogo edisicatala noi che ueggiamola difenfìone de
la libertà esalute nojira ejjerc ne le mura, oue il nimico
per fortuna ,òper numero fta più potente non al tutto
ammendiamo coloro >chela città senzàmurauolfcro
httuere,nc quelli, che ogni loro J}>eranza nel sortisicare
k mura pongono. Consento tuttauia à Platone, che sio.
innato à le città dì cjser in ogni punto e mometo cattiue,
*t in pcricolo,quado che ò per naturai per coftumi niu
n° alsuo dejìderio in publiche b patiate cose ha posso ter
Kitie alcuno, onde le ingiurie chefannojì con arme.han
n° hauutoorigine.il che sé co(ì è chi negherà, che non
>l Qtardi attentamente e si sortisichi la cittàì Sarà come
dicemmo, U rotonda città meglio d'ogn'altra capace, e
^ella più sìcura, che di piegate murafh anta. Come
mue Tacito,che su Gierufaleme.Perche sé auisimo chel
n'mico tiosenza pericolo entrerà ne le piegature,ne aia
c'n^à le mxchine à i cantoni. Consìdcreremo nel porre
1(1 città quali commodi si posfano di quel luogo pigliare,
'• °hc ueggiamo bauer fatto gli antichi Mosh ano le roui
nc d'Antic città latina,che elU abbracciajse il lito. Qa*
r* mgo al Nilostendejì. Scriuc Megaftene, che Polum-
ot>'a Indiana città in Garsìj fu ottanta jladij lunga sé*
^endo il fiume, e qumdeci larga, babilonia fu quadra,
•€,1fìtisu à guisa de la littera/\ . nnalmete qualunque .
pstadi muro ti piacerà, giudica vegetio bajìare,selo
'"fai largo tanto, che i soldati senza impedirai uifìpcsi*
fino
^o e cinquanta piedi d'altezza. Alcuni non furono d'un
viurcsolo contenti.Chartbaginefì con tre ordini de mu*
ti la città cinsero . Dice "Rcrodoto, che Deioci confètte
Muri la città Cebetana cinsero, come che fusse ella in aU
to luogo edisicatala noi che ueggiamola difenfìone de
la libertà esalute nojira ejjerc ne le mura, oue il nimico
per fortuna ,òper numero fta più potente non al tutto
ammendiamo coloro >chela città senzàmurauolfcro
httuere,nc quelli, che ogni loro J}>eranza nel sortisicare
k mura pongono. Consento tuttauia à Platone, che sio.
innato à le città dì cjser in ogni punto e mometo cattiue,
*t in pcricolo,quado che ò per naturai per coftumi niu
n° alsuo dejìderio in publiche b patiate cose ha posso ter
Kitie alcuno, onde le ingiurie chefannojì con arme.han
n° hauutoorigine.il che sé co(ì è chi negherà, che non
>l Qtardi attentamente e si sortisichi la cittàì Sarà come
dicemmo, U rotonda città meglio d'ogn'altra capace, e
^ella più sìcura, che di piegate murafh anta. Come
mue Tacito,che su Gierufaleme.Perche sé auisimo chel
n'mico tiosenza pericolo entrerà ne le piegature,ne aia
c'n^à le mxchine à i cantoni. Consìdcreremo nel porre
1(1 città quali commodi si posfano di quel luogo pigliare,
'• °hc ueggiamo bauer fatto gli antichi Mosh ano le roui
nc d'Antic città latina,che elU abbracciajse il lito. Qa*
r* mgo al Nilostendejì. Scriuc Megaftene, che Polum-
ot>'a Indiana città in Garsìj fu ottanta jladij lunga sé*
^endo il fiume, e qumdeci larga, babilonia fu quadra,
•€,1fìtisu à guisa de la littera/\ . nnalmete qualunque .
pstadi muro ti piacerà, giudica vegetio bajìare,selo
'"fai largo tanto, che i soldati senza impedirai uifìpcsi*
fino