D si L*A RCHlTETtVRA
De la béttezza <& ornamento., e ciò che indi deriua, i
qualsia tra toro la disferenza, che si debbe con ccn
ta ragione artisiciosa edìficare.E chisia de le artipd
àree nutritore. Cap.t-
Gludicajì da molti, che lagratia er amenità da aU
- tro non dermi,che da la beUezza>e da tornarne**
to,con queila ragione, che nonjì troua alcuno così ma*
ninconico,tardo,rozzo,& uiUano, che de le beUifime co
sé non si dilettile segua le ornatisimejasciando le altre,
hauendo in odio le brutte,sconciee mal compojie. Onde
quanto di ornamento sente mancare a ciafeuna cofa, té
to di gratia e dignità pare, che glisi* meno. E adunque
giocondij?ima e degna da uenir cercata la bellezza,^
ctalméte da coloro, che uogliono le loro opere far dtlet*
teuolt.QManto disiudio fi debba porre in queho, ne fé
no inditio gli huomim prudetisiimij quali di ornare soss
mamente le leggi,la mihtia,i sacrìseij, è tutta la repubh
cajludiarono, come sé dicejfero, queste cose ,senZi ^
quali à pena consitte lauita humana, leuatogli l'orti^
mento e lapompa, esser cofa malsaporita e di poco ài*
letto. Guardatoli cielo e le mirabili opere de quello P&
ne commendiamo i Dei per la ueduta bellezza, chepe^
lutile che nefentiamo. E che uo perdendo tempo. EJr
natura non cessa diseherzare con diletto di bellezza • '*
che si può in più cofe uedere,Jpecialmente nel dipig"^6
ifìori,per tacere de l'altre cose. E sé cosa alcuna di sf
sta ha bisognoneramente l'edisìcio è tale, chesenzd ^
siamo di sperti.cr inejperti no ntpuò mancare.Per à>*
ci osfendiamo noi disabricasconueueuolesc tio che q^
De la béttezza <& ornamento., e ciò che indi deriua, i
qualsia tra toro la disferenza, che si debbe con ccn
ta ragione artisiciosa edìficare.E chisia de le artipd
àree nutritore. Cap.t-
Gludicajì da molti, che lagratia er amenità da aU
- tro non dermi,che da la beUezza>e da tornarne**
to,con queila ragione, che nonjì troua alcuno così ma*
ninconico,tardo,rozzo,& uiUano, che de le beUifime co
sé non si dilettile segua le ornatisimejasciando le altre,
hauendo in odio le brutte,sconciee mal compojie. Onde
quanto di ornamento sente mancare a ciafeuna cofa, té
to di gratia e dignità pare, che glisi* meno. E adunque
giocondij?ima e degna da uenir cercata la bellezza,^
ctalméte da coloro, che uogliono le loro opere far dtlet*
teuolt.QManto disiudio fi debba porre in queho, ne fé
no inditio gli huomim prudetisiimij quali di ornare soss
mamente le leggi,la mihtia,i sacrìseij, è tutta la repubh
cajludiarono, come sé dicejfero, queste cose ,senZi ^
quali à pena consitte lauita humana, leuatogli l'orti^
mento e lapompa, esser cofa malsaporita e di poco ài*
letto. Guardatoli cielo e le mirabili opere de quello P&
ne commendiamo i Dei per la ueduta bellezza, chepe^
lutile che nefentiamo. E che uo perdendo tempo. EJr
natura non cessa diseherzare con diletto di bellezza • '*
che si può in più cofe uedere,Jpecialmente nel dipig"^6
ifìori,per tacere de l'altre cose. E sé cosa alcuna di sf
sta ha bisognoneramente l'edisìcio è tale, chesenzd ^
siamo di sperti.cr inejperti no ntpuò mancare.Per à>*
ci osfendiamo noi disabricasconueueuolesc tio che q^