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https://doi.org/10.11588/diglit.1427#0259
DE LARCHITETTVRA
re dtAsiirìj édeTZgittij le opere, ne le quéi conobbe ejst
più lodeuole de gli Architetti l'artisiciose le regali f&
chezze. Quando che sare grane opere appertienfl <J
ricchi huomini,masdre opere da/perti huomini lodate,*
quelli conmenfi,che sono degni di gloria.Ver ciòdijp°le
la Grecia di ssuitare,che uincesse con le doti de l'ingeg"0
queUi,à chi nonpoteano in ricchezze agguagliar fi. &>'
minciò adunque 4 cariare del gremio de la natura TAi*
chitettura,come anche le altre arti,confiderando,epip
sando il tutto sugacemente per hauerne piena cogniti»''
ne. Non lascib d'ime&igare qualfujse trai loditi eàìj1'
ci},& i meno lodati la disserenza^ cercando de U t0
ra ogni ueftigiosi uotte del tutto chiarire, conserendo»
cose uguali k disuguali,ledritte 4 le piegatele aperti \
le ofcure.Vcdea che quasi con matrimoniò di maschio"
semina nasceuane una terza co sa,, che 4t artificio si <$
ueniua . Non cesiò etiamdio ne le più minute cose 0$
parte consìderare, come il deliro al manco, leftese & *
ritte partale pros ime dle-lotancsiconfacessero,agp^
se,minuì,sece le minori 4 maggiori ugualije jìmili à ®f
simili, le prime 4 le ultime, sino che pienamente su &
/trutta. A lira co fa lodar fi ne le sèriche,che 4 perp^
memoria fi sanno dureuoli, altro in quelle chesoUW^
te per uaghezza, e dilettofi sabricano. Qvckoseccr.
Greci. Vltaha da principio per l'innata parsimoniap ^
dicaua l'edisicio non esser altramente dijpo&ojhc'l col'
pò de l'animale. Per che, come sarebbe dire nel cau^*0'
affermaua la sigura de membri ad alcuni ufi accolti»10
data, per lo più fare [animale 4 quelli ufi accomrnoi^ '
auisandosi la gratia de la bellezza da la richiefta co11fj
re dtAsiirìj édeTZgittij le opere, ne le quéi conobbe ejst
più lodeuole de gli Architetti l'artisiciose le regali f&
chezze. Quando che sare grane opere appertienfl <J
ricchi huomini,masdre opere da/perti huomini lodate,*
quelli conmenfi,che sono degni di gloria.Ver ciòdijp°le
la Grecia di ssuitare,che uincesse con le doti de l'ingeg"0
queUi,à chi nonpoteano in ricchezze agguagliar fi. &>'
minciò adunque 4 cariare del gremio de la natura TAi*
chitettura,come anche le altre arti,confiderando,epip
sando il tutto sugacemente per hauerne piena cogniti»''
ne. Non lascib d'ime&igare qualfujse trai loditi eàìj1'
ci},& i meno lodati la disserenza^ cercando de U t0
ra ogni ueftigiosi uotte del tutto chiarire, conserendo»
cose uguali k disuguali,ledritte 4 le piegatele aperti \
le ofcure.Vcdea che quasi con matrimoniò di maschio"
semina nasceuane una terza co sa,, che 4t artificio si <$
ueniua . Non cesiò etiamdio ne le più minute cose 0$
parte consìderare, come il deliro al manco, leftese & *
ritte partale pros ime dle-lotancsiconfacessero,agp^
se,minuì,sece le minori 4 maggiori ugualije jìmili à ®f
simili, le prime 4 le ultime, sino che pienamente su &
/trutta. A lira co fa lodar fi ne le sèriche,che 4 perp^
memoria fi sanno dureuoli, altro in quelle chesoUW^
te per uaghezza, e dilettofi sabricano. Qvckoseccr.
Greci. Vltaha da principio per l'innata parsimoniap ^
dicaua l'edisicio non esser altramente dijpo&ojhc'l col'
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