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Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti — 4.1896-1897

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Le gallerie italiane
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Carotti, Giulio: R. Galleria di Brera in Milano: Giovanni Boltraffio; (A proposito dell'acquisto della tavola dei due divoti)
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https://doi.org/10.11588/diglit.17329#0359
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IX.

R. GALLERIA DI BRERA IN MILANO.

Giovanni Antonio Boltraffio.
(a proposito dell'acquisto della tavola dei due divoti).

I:

La tavola dei due divoti, a Brera.

Una massima oramai invalsa per le Pinacoteche stabilisce che esse, al
pari dei Musei, non dovrebbero raccogliere che opere disperse o strap-
pate dal loro luogo d'origine, pel quale erano state fatte; se non che
essendo tanto numerose le opere per l'appunto diverte, coteste istituzioni
possono e debbono anche imporsi il compito di ricercare e raccogliere
gli esemplari che formano la -catena, la storia delle scuole pittoriche e
soprattutto la storia della scuola regionale.

La penuria però di opere di Giovanni Antonio Boltraffio ed un com-
plesso di circostanze mantenevano nella R. Pinacoteca di Brera la lacuna
di questo pregevole ed originale artista, il maggiore degli allievi diretti
di Leonardo da Vinci e quindi uno dei maggiori pittori lombardi.

La sua opera di più alta importanza, la celebre tavola, nota col titolo
di Madonna Casio, era stata bensì asportata nel 1811 dalla chiesa della
Misericordia, fuori Bologna, alla Pinacoteca di Milano; ma poi, nel 1813,
per volere di Napoleone I, s'era dovuto cederla in cambio al Museo del
Louvre, con altri quadri di Marco d'Oggiono, del Carpaccio e del Moretto.

Da allora in poi nessun'altra opera del Boltraffio era potuta pene-
trare a Brera; la Santa Barbara dalla chiesa di San Satiro, venduta
all' insaputa dell'Accademia, passava all'estero, e così la Madonna di Lodi
e parecchi ritratti. Saranno più di cinquant'anni, gli eredi del generale
conte Teodoro Lechi, di Brescia, come rilevai da un'annotazione che
 
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