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Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti — 4.1896-1897

DOI issue:
Le gallerie italiane
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Carocci, Guido: La Galleria della Collegiata d'Empoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.17329#0398
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XI.

LA GALLERIA DELLA COLLEGIATA D'EMPOLI.

La Pieve Collegiata di Sant'Andrea a Empoli è l'edifizio più inte-
ressante e più artisticamente pregevole di quell'ampia e popolosa terra
che fu un giorno emporio del commercio fiorentino.

Sorta nel 1093, serba di quel tempo lontano la parte inferiore della
sua facciata, rivestita di marmi bianchi e neri di uno stile identico a quello
della Basilica di San Miniato al Monte, di San Salvatore del Vescovo,
della Badia Fiesolana e, si può aggiungere, del Battistero di Firenze,
fabbriche tutte che sorsero o vennero ridotte in quello stesso tempo.

Le artistiche vicende svoltesi in un lungo periodo di anni trasfor-
marono siffattamente la maggior chiesa di Empoli, che, se ne togli quel-
l'antica parte della facciata, nulla è sfuggito alla manìa di modernità che
nel xvii e nel xviii secolo specialmente si rovesciò contro i nostri monu-
menti più antichi.

E fu grazia se dall' impeto di questa violenta fiumana poterono sfug-
gire le numerose opere d'arte che nel volger dei secoli si erano raccolte
in quella chiesa. Ma anch'esse erano state in gran parte bandite dagli
altari e dalle pareti del tempio, per dar posto ad altre opere più moderne
e più confacenti a quel carattere barocco, a quel gusto esuberantemente
sfarzoso, al quale s'ispirava l'interna decorazione della vecchia Pieve. E
così, i severi trittici giotteschi, le belle ancone del Quattrocento, giac-
quero abbandonate e ignorate nelle sagrestie, nelle stanze del Capitolo, nei
corridoi e perfino nei magazzini.

Furono pertanto queste opere sparse e per lunghi anni pressoché
dimenticate che costituirono il nucleo, la base fondamentale della Galleria
che oggi è degno corredo alla Collegiata e che costituisce la maggiore
delle attrattive per il forestiero che visita la storica e opulenta terra.

L'origine della raccolta rimonta all'anno 1860.
 
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