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Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti — 5.1897-1902

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Le Gallerie Italiane
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Ridolfi, Enrico: Le Gallerie di Firenze
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https://doi.org/10.11588/diglit.17330#0034
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II.

LE GALLERIE DI FIRENZE.

Approvato dai due rami del Parlamento il disegno di legge per
l'acquisto degli oggetti d'arte dell'Arcispedale di Santa Maria Nuova in
Firenze, e il i° aprile igoo sanzionata la legge stessa con Decreto Reale,
rimasero definitivamente acquistati a queste Gallerie e Museo Nazionale
gli oggetti preziosi d'arte antica, che già fino dal 1825 si trovavano nella
Galleria degli Uffizi a titolo di deposito, e gli altri tutti che ora compo-
nevano la Pinacoteca dell'Arcispedale; felice soluzione di lunghi anni di
trattative, che più volte interrotte per imprevedute circostanze e cambia-
menti di persone nelle Amministrazioni dello Stato e dell'Arcispedale, si
compievano infine con reciproco soddisfacimento e convenienza delle parti.

Per la convenzione concordata, l'Amministrazione ospitaliera, cui gli
oggetti d'arte, ancorché da molti anni riuniti in un locale ove i visitatori
erano ammessi mediante una modesta tassa d'ingresso, non portavano che
un minimo beneficio annuale, veniva a poter disporre di un capitale di
L. 495,000, esigibile in rate annuali; e la Galleria degli Uffizi e il Museo
Nazionale ricevevano un largo incremento di opere d'arte importantissime,
le quali accrescono di non poco il lustro di quelle insigni raccolte. Anzi
può dirsi esser questo il maggiore aumento che mai abbiano avuto per
fatto proprio, giacché ad esso suppliscono i fondi provenienti dalla tassa
d'ingresso ai detti Istituti fiorentini. L'acquisto fatto pertanto, ha assi-
curato definitivamente alle collezioni nostre il possesso di opere celebra-
tissime, le quali fino a che rimanevano proprietà di un' Opera pia, in obbligo
di adoperare le proprie sostanze a sollievo dell'umanità languente, ed a
rendere i suoi locali sempre più adatti alla cura e alla guarigione degli
infelici ricoverati, seguendo i dettami della scienza, poteva forse venire un
giorno in che stringenti bisogni le rendessero indispensabile l'accettare
offerte vistosissime, che non le mancavano per parte di speculatori e di
 
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