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Pistolesi, Erasmo; Guerra, Camillo [Ill.]
Il Vaticano (Band 6) — Rom, 1829

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https://doi.org/10.11588/diglit.8397#0122
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DESCRITTO ED ILLUSTRATO 79

mose figure conosciute sotto il nome di lottatori della galleria del gran duca di
Toscana in Firenze , siano due figliuoli di Niobe , di fatti per tali furono riguar-
dati, allorché furono scoperti, e nel tempo in cui non se ne avevano ancora le te-
ste, che si trovarono in seguito. Imperocché quelle figure sono, sotto la denomi-
nazione di figli di Niobe, indicati in una rarissima stampa dell'anno 1557; ed io
congetturo che , siccome la scoperta eli quelle due statue porta la medesima data
di quelli delle altre figure del gruppo di Niobe , cosi siano tratte dal medesimo
luogo , come ne lo attesta anche Flaminio Vacca, nelle sue notizie intorno alle
scoperte fatte a' suoi tempi. Anche la favola istessa porge un nuovo grado di ve-
risimiglianza alla mia congettura ; dessa c' insegua che i figli primogeniti furono
uccisi da Apollo , all' istante in cui stavan eglino sollazzandosi nel far corse di ca-
valli in una pianura, e che i più giovani perirono nel momento, in cui si eser-
citavano alla lotta. Questa opinione è pur anco dall'arte confermata, mediante la
somiglianza dello stile e dell'economia del lavoro, colle altre figure di Niobe. Ciò
che prova altresì non poter quelle due figure essere altrimenti lottatori dei pub-
blici giuochi, si è la forma delle loro orecchie, le quali non sono fatte come
quelle dei Pancraziasti ; ci' altronde poi i lottatori ordinari ed i Pancraziasti, ave-
vano l'uso di rovesciarsi al suolo, mentre gli atleti di Firenze combattono e lot-
tano in piedi. Questi figliuoli di Niobe possono essere chiamati un Symplegma,
vale a dire , un greppo di lottatori che a vicenda insieme si avviticchiano : sotto
questo nome, Plinio indica due rinomati gruppi di lottatori, l'uno del celebre Ce-
fissodoro , le mani de' quali die' egli sembravano entrar nella carne piuttosto che
nel marmo-, l'altro di Eliodoro, rappresentante la lotta di Pane o di Olimpo. Ma
non si può dare questa denominazione a due figure collocate, una a fianco del-
l'altra, come lo ha creduto Gori. Il cavallo che tuttavia esiste appartiene all'uno
de' figli primogeniti -, 1 artefice che lo ha l'istaurato ha fatto ogni studio per rap-
presenlare la polvere che il quadrupede, galoppando, alza dalla pietra che gli serve
d'appoggio. La figura d'un uomo di avanzata età, acconciata di straniero abbi-
gliamento, è quella d'un pedagogo, e custode di fanciulli: in siffatta guisa sono
vestite due figure simili sojDra un bassorilievo della villa Borghese, che rappresenta
la medesima favola. Un tale vestimento indica dei domestici, e degli schiavi stra-
nieri , tra i quali sceglievansi quelli che erano destinati ad aver l'ispezione dei fan-
ciulli ; tale era Zopiro posto da Pericle presso d'Alcibiade. Nelle mine degli an-
tichi giardini di Sallustio a Roma, eransi trovate alcune figure in bassorilievo, che
egualmente sappresentano Niobe. Pirro Ligorio il quale riferisce questo fatto nei
suoi manoscritti della biblioteca del Vaticano, ci assicura che quelle figure erano
di bel lavoro. Un bassorilievo conservato nella galleria di Pembrock, a Wilton in
Inghilterra, offre il medesimo soggetto. Dal catalogo di quella galleria sembra, che
siasi voluto apprezzare il valore di quello antico pel suo peso: osservasi, ch'ei sale

Erasmo Pistoiesi T. FI »°
 
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