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Amico, Giovanni Biagio
L' architetto prattico : in cui con facilta si danno le regole per apprendere l'architettura civile (Band 1) — Palermo, 1726

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https://doi.org/10.11588/diglit.75270#0025
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DEL SIG. D. GIOCHINO BONA, E LARDELLA.
NElle Arabiche piagge, ove del giorno
Frange l'ufcio Piroo con aurea zampa
Vive un'Auge! , che a fe medefmo è Rampa
Di più fecoli carco, e d'anni adorno ;
Qual formandoli d'erbe un mifto intorno,
Si accende a i rai de la diurna lampa;
E mentre in quell'ardor , morendo , avvampa ,
A una vita novelle Ei fa ritorno, n
Tale, AMICO, fei tu: ne' FOGLI tuoi
Qual Fenice rinafci, ed in appreffo
Sempre eternar l'alta tua fama puoi:
Poiché de la tua Idea si bene efpreffo
E' il gran Difegno, che palefi a Noi
Architettato lo ftupore ifteffo. . :
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. DI DON GIROLAMO SENZ'ANGELO fi
Qual dagli Elifi a rivedere il giorno
Più che fovrana forza or mi richiama?
'Nome troppo gelofo io fento intorno,
Che con lieto rimbombo ogni Eco acclama:
VITRUVIO non temer, che a te di feorno
? Quello applaufo non è( dille la FAMA )
Anzi col Nome altrui render più adorno
Il tuo Nome fublime or fia mia brama.
Per eternar GIOVANNI oggi m'impegnò?,
E chiamo te della grand'Opra a parte
Ad ergergli obelisco" alto,3e ben degnò.
Dunque GIOVANNI egli è ? Gli cedo ogni arte,
Rifpofe ; Aver potrai nel gran Difegno
La più perfetta Idea dalle fue CARTE.

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