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Anzelmi, Domenico [Bearb.]; Canova, Antonio [Mitarb.]; Réveil, Achille [Ill.]
Opere Scelte Di Antonio Canova — Napoli: Stabilimento Tipografico Di C. Batelli E Comp., 1842

DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.62665#0111

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MADDALENA PENITENTE

( Marmo )

l’originalità di Canova apparve agli occhi degl’intelligenti fin
nelle opere in cui ebbe a modello l’antico; ma fu visibile a tulli
ne'mausolei già da noi con [empiali de’due pontefici, nel gruppo
ineffabile della Pietà, nella statua che abbiam sotto gli sguardi. Il
cuore, l’ingegno, la fedo, ecco le sole sue norme in questi capilavori
dell'arte moderna. L’ultimo de’quali è divenuto ormai popolare a segno,
che non si noma effìgie della bella penitente di Maddalo, che la mente


non ritorni al Prassilele di Possagno.
Genuflessa sopra uno scoglio, affissa col guardo sul simulacro del patibolo
in cui vide spirare il suo divino Maestro, sparsa le chiome su l’omero c sul petto,
solcala le guance di lacrime e di affanni, ed in luogo de’ vani abbigliamenti coi
quali aggiunse potere e lusinghe alle sue attrattive, non a vendo altro che un
duro cilicio, ella rinnovasi tutta nella penitenza. Uno squallido teschio cd una
croce, ecco l’àncora per cui s’attiene al porto della salute. Ella non peccò quanto
piange nè piange quanto desia: sa che fu cancellato dalla clemenza il delitto
 
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