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Anzelmi, Domenico [Oth.]; Canova, Antonio [Contr.]; Réveil, Achille [Ill.]
Opere Scelte Di Antonio Canova — Napoli: Stabilimento Tipografico Di C. Batelli E Comp., 1842

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.62665#0192

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Il luogo poi dove sorge questa tomba, per dirla con uno scrittore francese,
è quello che contiene la pili grande assemblea di morti che sia forse in tutta
Europa. Chi non sa che in Santa Croce di Firenze riposan Galilei, Machiavelli,
1 Aretino, Boccaccio? chi non sa che la terra che fu patria a Dante e il
cener suo non ebbe., ne volle quivi una immagine monumentale? Chi non
vede quanto aggiunga a tali nomi quello di Alfieri?
Inlerpelre non meno del dolore d’ una donna rara che di quello degli
Italiani, Canova concepì un monumento semplice , austero, sublime al par
dello spirito del grande cui era consacrato. Nel gran basamento è scolpita
una cetra in mezzo a due corone, simboli delle opere minori dell Asligiano.
Gli si dia a qualsivoglia titolo uno di questi due serti, noi crediamo veder
nell’altro il premio dovuto all emulo e vincilor di Giovenale: emulo nell’ira
e vincitore nella forza de sentimenti non offesi da vanità di stoicismo o di
sdegni ispirati da mali che sono effetti di mali maggiori, ma nobilitati appunto
dalla grandezza delle cagioni.
Su lai piedestallo sorge l’arca, il cui sommo è fregialo dalla maggior
corona, da quella che Alfieri ottenne come emulo di Eschilo, di Sofocle e
di quanti altri tragici diconsi grandi nelle grandi nazioni antiche e moderne.
I quattro angoli superni di questo avello vanno adorni di quattro maschere
simboleggianti lo studio e l’amore del teatro, che in Alfieri fu sommo, e
in cui vide egli, trionfandovi, la palestra di ogni alto sentimento. La faccia
anteriore del sarcofago è simmetricamente serpeggiala da un festone di semplicità
e purezza tutta greca. Sovresso splende il medaglione contenente il busto del
tragico attornialo da queste parole Ticlorius AlJ'erius Astensis. Sono esse
la metà del primo verso della iscrizione scolpila ne fregi laterali che comincia
con le parole celebri Quiescit Hic Tandem’, iscrizione che passa per modello
di fieri e sublimi epitafi, alla quale si può contrapporre quella tutta tenera
e toccante che la stessa penna scrivea per una donna ben amata. La sembianza
di Alfieri, benché portala alcun poco all ideale, conserva tutta la verità di
quel volto in cui ogni con temporaneo trovò scritto il musarum ardentissimus
 
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