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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 3.1900

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Fasc. 5-8
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Venturi, Adolfo: I quadri di scuola italina nella galleria nazionale di Budapest
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https://doi.org/10.11588/diglit.24145#0235
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ADOLFO VENTURI

vendo di lui Raffaele Maffei di Volterra, detto il Volaterrano, nella sua Anthropolo già del 1506,
anno assai prossimo alla morte dell'artista avvenuta nel 1496, narra che Ercole De' Roberti
lasciò in Ungheria, ove fu trattenuto, qualche saggio dell'arte sua. Forse Mattia Corvino,
il Re che schiuse i battenti delle porte dell' Ungheria all'arte del Rinascimento italico, accolse
Ercole De' Roberti alla sua corte ; e là tra le sculture di Benedetto da Maiano, i busti di
Andrea del Verrocchio, le tavole di Filippo Lippi, dovettero far mostra di sè le animate
figure di Ercole. A Budapest, appunto nel Gabinetto nazionale delle stampe e dei disegni,

Girolamo da Cotignola — Galleria di Budapest

si trova un disegno, di cui diede conto Fritz Harck, per informazione avutane dal Thausing :
nel diritto rappresenta un cavaliere veduto a tergo, e nel verso sta la scritta: « r^p2 Diz
soli gemali haben erchol de ferrar, isl vor 100 ettlich Jaren ein kósllicher mailer geivest,
hai die Capette in San Piero gemachl so gestifft haben das geschled; der Gangan (Garga-
nelli)».1 E non è il solo disegno che si trovi in quella raccolta, perchè possiamo attribuirgliene
con tutta certezza un altro senza numero e indicazione d'autore: è a penna, e rappresenta
il Trionfo di Davide: l'eroe biblico sta sopra una biga su cui sta scritto DAVID REX,

1 F. Harck, nel Jahrbtich del k. prcuss. Kunstsammlungen.
 
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