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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 4
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D'Achiardi, Pietro: Alcune opere di Sculptura in Legno dei secoli XIV e XV
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0412
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ALCUNE OPERE DI SCULTURA IN LEGNO

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policromia, per la raffinatezza meravigliosa di ogni particolare, non disgiunta da una grande
forza plastica dell’insieme, può considerarsi un vero capolavoro dell’intaglio nel secolo xm.
Tuttavia possiamo dire che la scultura in legno durante l’età romanica non abbia dato
grandi frutti in Toscana e nell’Italia centrale in genere, mentre invece, ci ha lasciato monu-
menti assai più numerosi ed importanti nell’ Italia meridionale, come ne fanno fede, fra
gli altri, la vecchia porta eseguita nel 1132 nella piccola chiesa di Santa Maria in Cellio
a Carsoli, l’altra della fine del secolo XII ad Alba Fucense, la nobile Madonna di Costan-
tinopoli nella Chiesa di Santa Maria Maggiore ad Alatri, ed i quattro sportelli che si vedono
nella stessa chiesa e che un tempo servivano a chiudere l’edicola entro la quale si teneva
la Madonna stessa.1

L’arte religiosa nell’età romanica concesse inoltre non poca parte alla rappresentazione
del Crocifisso, il quale offrì largo campo all’attività degl’intagliatori in legno anche nei
secoli successivi, come 1’ oggetto principale del culto. Molti di questi Crocifissi in legno, logori
dal tempo, sono andati disgraziatamente perduti, alcuni sono stati oggetto di ricerche e di
studi, altri non pochi attendono ancora chi li tragga da un increscioso oblio. 2

Alla rappresentazione del Cristo e della Vergine sorreggente il bambino, che fu di prefe-
renza trattata nei secoli XII e Xin, subentra nel XIV quella dell’Angelo Annunziante e della
Vergine Annunziata. La scena dell’Annunziazione diventa il motivo prediletto degli scultori
che si applicano all’intaglio in legno delle figure di tutto tondo, e riflette chiaramente in
sè lo spirito gentile del nuovo secolo. Questo leggiadro motivo, di un carattere tutto trecen-
tesco, viene acquistando una grande importanza in ogni ramo delle arti plastiche, fino all’alba
del secolo XV, e le soavi figure della Vergine e dell’Angelo venuto in terra col decreto di
pace, quali Dante le aveva viste intagliate sulla riva del Purgatorio, vanno rivestendosi
di una grazia e di un fascino tutto speciale, come l’oggetto più vago e più poetico del culto
cristiano. 3

La maggior parte di questi gruppi dell’Annunziazione, che formeranno l’argomento prin-
cipale del nostro studio, appartengono al secolo XIV inoltrato o ai primi anni del XV, e
mostrano tutti di riattaccarsi più o meno direttamente alla scuola pisana, che aveva tenuto
per tanto tempo l’egemonia suprema nella scultura, fino a che Siena, traendo prò’ dei precetti
dei grandi pisani, non ebbe formata una scuola.propria, e Firenze di poi non ebbe attratto a
sè i migliori elementi dell’arte di Pisa e dell’arte di Siena insieme. Lo stesso Giovanni nella
iscrizione del pulpito del Duomo di Pisa era elogiato per la sua bravura nello scolpire in
legno : sculpens in petra, Ugno auro.

Un buon numero di queste statue sono dovute però a quel periodo di risveglio che ebbe
la scultura pisana, già presso ad estinguersi, per merito del grande figlio di Andrea, di
Nino, che, attingendo nuove energie dall’arte creata dal padre suo a Firenze seppe emergere
sui contemporanei per le sue belle figure di Angeli e di Madonne cesellate finamente, dalle
carni trasparenti e tirate a lucido.

A Nino pisano vengono generalmente attribuite due fra le statue in legno più note
del secolo Xiv, cioè le statue dell’Angelo Annunziante e della Vergine Annunziata del
Museo di Lione, a ragione tanto magnificate per la purezza della linea e per la grazia
squisita della concezione, e considerate come uno dei più belli esemplari dell’arte italiana
che esistano all’estero (fig. i-2*).+ Il Reymond osserva che il Museo di Lione, per merito

1 Venturi, Storia dell'arte, III, 382; Focolari,
op. cit.

2 A proposito di un crocifisso in legno attribuito a
Andrea Pisano, vedi Bode, Neue Erwerbung fùr die

Abteihmg der Christlichen Plastìk in den Koniglichen-
Museum. (Jahrb. der konigl.preuss. Kunstsamml., 1886,
pag. 203 e seg., riprod. a pag. 213)

3 Venturi. La Madonna, Hoepli 1900. L'Annun-
ciazione, pag. 139 e seg.

4 Queste e le altre illustrazioni segnate con aste-
risco ci furono gentilmente concesse dal prof. A. Ven-
turi, il quale le ha raccolte in vista dal IV volume
della sua Storia dell’Arte italiana di prossima pub-
blicazione.
 
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