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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 5
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Cronaca
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0431
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CRONACA

389

Rappresenta la Madonna col Bambino, evi si ritrovano
i caratteri di Antoniazzo Romano.

Da Riva Nazzano (in quel di Pavia) è annun-
ciata l’esistenza di un affresco (la Madonna della Neve)
che si attribuisce a Leonardo da Vinci. L’affresco
esiste in una sala dell’antica casa comunale, che ora
si viene demolendb ; è da sperare che la demolizione
si arresti, fin tanto almeno che sia accertato se si
tratti d’opera importante: niuno però finora si è dato
cura di visitare il dipinto.

$ Nella Pinacoteca comunale di Viterbo è stata
trasportata dalla chiesa di San Clemente una tela di
qualche importanza, esprimente la Madonna col Bam-
bino fra due Angioletti. Su quest’opera aveva richia-
mata l’attenzione Pietro Egidi, che vede in essa uno
dei pochi lavori che Antonio da Viterbo avrebbe com-
piuto per la sua città natale.

Notevoli lavori sono stati compiuti, a Viterbo
stessa, nella chiesa di Santa Maria Nova (1080 circa).
È stata ristaurata la facciata, riaprendovi le finestre
romaniche, e chiudendovi le porte laterali e gli occhi
aperti nel secolo xvm ; è stata pure riaperta la porta
del xni secolo, sul fianco. Nella parete laterale di
sinistra, internamente, sono venute in luce pitture
del xiv e xv secolo, che ragioni di prudenza hanno
consigliato di ricoprire, in attesa che sia possibile prov-
vedere a un razionale ristauro delle pitture stesse.

A? A Rieti, sin dal marzo decorso, il benemerito
prof. Angelo Sacchetti-Sassetti rivolgeva ai reatini e
agli studiosi tutti un nobile appello (Pei diritti della
storia e dell'arie, Rieti, Trinchi, 1906) invocando prov-
vedimenti premurosi per la conservazione di un’ insigne
pittura, il Giudizio Universale, che decora l’antico
oratorio di San Pietro Martire, compreso nell’ex-con-
vento di San Domenico. Rieti non ha, della pittura
del secolo xvi, memoria più importante di questo
grandioso affresco che fu attribuito a torto a Jacopo
Siciliano. I veri autori saranno fra breve rivelati dal
Sacchetti stesso. L’appello ha avuto ottimo risultato :
alla sottoscrizione per le spese del restauro ha concorso,
con esempio da segnalare, tutta la cittadinanza di Rieti,
ed è fondata speranza ormai che il Giudizio Universale
potrà esser salvato da un ulteriore deperimento.

A Venezia il 14 luglio, in casa del senatore Ni-
cola Papadopoli, si è costituito un grandioso Istituto
veneto d’arti grafiche, affidando la direzione al dot-
tore Riccardo Iacchia e, per la parte editoriale, al

signor S. Rosen. I nomi degli esecutori e dei promo-
tori, fra cui notiamo quelli degli editori Treves e Bem-
porad, fanno bene sperare per il compimento degli
auguri di tutti.

Siamo lieti di annunziare che il Lane prepara la
pubblicazione di una vasta opera su Vincenzo Foppa,
cui attendono due studiosi ben noti, Miss C. Jocelyn
Floulkes e il Rev. prof. Rodolfo Maiocchi. Gli autori
si rivolgono a tutti i collezionisti e a tutti gli studiosi
che posseggano o abbiano conoscenza di pitture o di-
segni inediti del Foppa o della sua scuola, affinchè
vogliano dare il loro contributo alla grandiosa opera
che conterrà fra altro la riproduzione di tutto quanto
rimane del maestro lombardo. Ogni comunicazione
in proposito potrà esser rivolta al Rev. mons. Maiocchi,
rettore dell’almo Collegio Borromeo, in Pavia.

PIETRO SOULMERO è morto il 6 agosto 1906.
Fortissima tempra di lavoratore egli è sorto a poco
a poco da un umile posto nella Biblioteca di Verona
sino alla direzione del Museo municipale, ove aveva
cominciato alacremente a ordinare con decoro i resti
tanto amati dell’aite della sua città. L’ordinamento è
ora interrotto sul punto in cui dava migliori speranze
di progresso, ma speriamo che il Municipio voglia
prontamente impedire il ristagno. Fra la grande ope-
rosità dello Sgulmero noteremo i lavori che più hanno
relazione con la storia dell’arte medioevale e moderna.
Essi sono: L’origine del monumento a San Marco in
Verona (Verona 1886) ; Per la critica lapidaria vero-
nese del secolo XVI (Verona, 1890); La Beata Michelina
da Pesaro in un antico fresco di Verona (Miscellanea
Francescana, VI, 1893); La firma-preghiera di maestro
Guglielmo nelle sue sculture veronesi [1139] (Archivio
storico dell'Arte, 1895); Sammichele di Porcile Vero-
nese ed i suoi architetti Borgo e Malfato (Archivio
veneto, 1895); L'Arco dei Gavi rappresentato a Pa-
dova da Michele Sanmicheli (Verona, T896) ; La Ma-
donnina di Campo Marzo (Atti e memorie dell’Acca-
demia di Verona, LXXV, .1899); Il Moretto a Verona
(Verona, 1899); Un committente di Niccolò Giolfi.no
(1903); Il trino-trittico di Santa Maria della Scala in
Verona (Verona, 1905). Sappiamo inoltre che egli pre-
parava di lunga mano uno studio iconografico su
San Pietro Martire ; e ci auguriamo che tutto non
vada perduto.

immillili iimniwiniiiii;
 
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