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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

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Fasc. 1
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Venturi, Lionello: A traverso le Marche, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0053
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A TRAVERSO LE MARCHE

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Fig. 18

Maniera di Arcangelo :
Madonna

Cingoli, Sant’Esuperanzio.

Contemporaneo di Gentile da Fabriano, di cui il nome
sia ricordato come di artista importante, oltre Lorenzo Sa-
limbeni, è Olivuccio di Ciccarello nato a Camerino e vis-
suto principalmente in Ancona: di lui la prima notizia è
del 1391 e la morte è fissata fra il 3 e il 5 giugno 1439.

L’importanza di lui si può arguire dall’ incarico avuto nel 1429
da Filippo Maria Visconti di dipingere un’Adorazione de’

Magi nella Santa Casa di Loreto. Ma purtroppo nessuna
opera sua ci è pervenuta. 1

Invece due pittori marchigiani che possono presumersi
discepoli diretti di Gentile da Fabriano sono Arcangelo di
Cola da Camerino e Pietro da Recanati.

Di Arcangelo di Cola da Camerino sappiamo che nel 1421
era ascritto alla Compagnia de’Pittori in Firenze, che nel wp- '• t- y

medesimo anno dipinse una tavola in Santa Lucia de’ Ma- *•’ \ ^ v • ’.p

gnoli, che nel 1422 fu chiamato a Roma da papa Martino V,
e che nel 1425 dipinse e firmò un trittico nella chiesa del
Monastero dell’Isola (comune di Cessapalombo), bruciato
nel 1889. Rimangono di lui due tavole, rappresentanti la Ma-
donna con angeli e il Crocefisso, nella collezione di Mrs. Lon
gland a Londra, autenticate come di Arcangelo da una scritta
nel verso.2 Per analogia evidente di stile al medesimo maestro

è stato attribuito un dipinto rappresentante la Madonna con angeli nella Prepositura di Bibbiena.3

A queste opere posso associarne altre due.

Nella Pinacoteca di Camerino (n. 6) è una tavola, di cattiva conservazione, rappresentante
la Madonna col Bambino in trono fra due angeli (fig. 16), la quale reca un trono identico a
quello della Madonna di Mrs. Longland, e gli angeli identici a quelli del quadro di Bibbiena,
l’un dei quali anche con il medesimo vaso di fiori. Il motivo nuovo, di fronte alle Madonne
di Londra e di Bibbiena, consiste nel rapporto affettuoso fra la Madonna e il Bambino, fresco
ricordo del maestro Gentile.

Di maggiore importanza è l’affresco nella chiesa di San Marco in Osimo (fig. 17), rappre-
sentante la Madonna col Bambino in trono, fra i Santi Domenico e Pietro Martire: davanti
un fondo unito ora nero, un tempo certamente azzurro scuro, seduta sopra un trono di marmo
chiaro, listato di verde e di rosso, la Madonna vestita di rosso con manto azzurro nero, sor-
regge in piedi sulle ginocchia il Bambino, di cui la veste è viola. Le tuniche dei Santi sono
naturalmente bianche e nere. Le carni preparate in rosso, sono rischiarate nei volti della
Madonna e del Bambino. L’identità dei volti di Gesù nei dipinti di Osimo e di Bibbiena,
l’affinità dei volti della Madonna a Osimo e a Londra, il medesimo gusto nella costruzione
dei troni, rendono sicura l’attribuzione. La chiesa di San Marco venne concessa ai Domeni-
cani circa il 1427:4 anno che può essere la data approssimativa dell’affresco.

Arcangelo di Cola apparisce dai dipinti conosciuti un seguace di Gentile da Fabriano,
non senza influenze fiorentine. La grandiosità della linea, l’energia plastica de' corpi, la viva-
cità espressiva de’ volti, gii dànno il primo posto fra 1 seguaci marchigiani di Gentile, della
generazione a lui successiva.

1 A. Gianandrea, Olivuccio di Ciccarello, in Nuova
Rivista Misena, III, (1590), pag. 179 e segg. Il G. in-
dica, con dubbio, un’opera di Olivuccio nella chiesa
di Sirolo, che è invece opera del sec. xvi, forse di
Giuliano da Fano.

2 A. Venturi, Di Arcangelo di Cola da Camerino,

ne L’Arte, XIII, (1910), pag. 377 e segg.

3 G. De Nicola, Di alcuni dipinti nel Casentino,
ne L’Arte, XVII, (1914), pag. 260 e seggi

4 Amico Ricci, Memorie storiche, cit., Macerata,
1834, t. I, pag. 118.
 
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