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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

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Fasc. 1
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Venturi, Lionello: A traverso le Marche, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0052

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18

LIONELLO VENTURI

figura e l'altra, perchè potessero respirare i loro contorni sinuosi. Bastò forse una piccola spinta
perchè la genialità decorativa, repressa nell’animo del Severinate dalla preoccupazione illu-
strativa della vita popolare, sgorgasse spontanea; perchè cioè la sua nascosta personalità si
rivelasse.

E fu personalità di prim’ordine.

* •£

Opere non ricordate sin qui di Lorenzo Salimbeni da Sanseverino, non so indicare oltre
le due che ho illustrato altrove.1

A Gentile da Fabriano credo appartenga un frammento di affresco da poco scoperto, rappre-
sentante la Maddalena e il Battista, nella cappella attigua a quella di San Lorenzo, a destra

Fig. 17 — Ancangelo di Cola da Camerino: Madonna e Santi. Osimo, San Marco.

del coro nel Duomo di Fabriano. Di fronte a tutta la produzione contemporanea delle Marche,
lo stile largo, grandioso, la dignità piena di grazia di quelle due mezze figure giustifica secondo
me l’attribuzione. (Cfr. Tav. 14 a).

C’è anche un affresco nella chiesa di San Francesco di San Ginesio (fig. 15),2 rappresentante
San Antonio che compie il miracolo di riattaccare il piede caduto di un giovane che aveva
dato un calcio alla madre, che potrebbe indurre all’attribuzione a Gentile. Infatti, i tipi sono
quelli di lui; eppure c’è una insufficenza di composizione e una rozzezza di disegno nelle mani,
caratteri che escludono la paternità di Gentile. Ciò non toglie l’importanza del fatto di trovare
a San Ginesio un pittore che ha profondamente assimilato lo stile ultimo romano di Gentile da
Fabriano, anche se per ristrettezza d’ ingegno limiti l’assimilazione alla costruzione dei volti.

1 Bollettino d’Arte, Vili (1914), f. io.

2 Mason Perkins, in Rassegna d’Arte, VI (1906), pag. 49 e seg.
 
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