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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

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Fasc. 2
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Venturi, Lionello: A traverso le Marche, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0206

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A TRAVERSO LE MARCHE

(Continuazione e fine, vedi fase, precedente)

MENTRE la generazione successiva a Gentile continuava a dipingere nelle forme derivate
da lui, o sorte accanto a lui, nella medesima atmosfera ideale, batte alla porta il Rina-
scimento fiorentino. Le Marche erano impreparate a riceverlo, nessun genio del luogo seppe
mantenere unità d’indirizzo; ma soltanto alcuni delicati pittori si provarono ad assimilare la
nuova tecnica, per adattarla alle loro idealità. Furono essi Antonio da Fabriano, Girolamo di

Giovanni da Camerino, Lorenzo li da San Severino. L’assimilazione non fu tuttavia profonda,
fu uno sforzo di abilità, anzi che un’artistica convinzione: così che quando apparve Carlo Cri-
velli, con tutti i suoi arcaistici fondi d’oro, si affrettarono ad abbandonare Firenze per ispirarsi
a Venezia: troppo tardi, non poterono più mettersi alla testa di nessun movimento, si adat-
tarono passivamente alle mode create nei centri lontani, e ad essi tributarono poi sempre i genii
che naturalmente spuntavano in terra marchigiana.

Questa linea dello sviluppo della pittura nelle Marche non si accorda con quella tracciata
sin qui. La larga azione esercitata dal Crivelli ha impressionato gli osservatori, la maggior parte
dei quali ha veduto due periodi subito successivi, senza soluzione di continuità: il periodo gen-
 
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