Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

DOI Heft:
Fasc. 3
DOI Artikel:
Galassi, Giuseppe: Dall' antico Egitto ai Bassi Tempi, [1]: A proposito di un movimento artistico del secolo VI
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0320

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
DALL'ANTICO EGITTO AI BASSI TEMPI

(A PROPOSITO DI UN MOVIMENTO ARTISTICO DEL SECOLO VI)

I.

Nel Palazzo dei Conservatori è una testa, già creduta di Amalasunta, ora di Arianna
imperatrice (fig. i): senza moto e senza vita, testa di ghiaccio. La materia organica
disfatta ha compiuto la rielaborazione inorganica: gli atomi liberi dalla energia vitale si sono
assestati nelle armonie metriche di cristalli: la sfera del volto, l’anello del copricapo, i globetti
delle perle. Non una oscillazione che turbi la precisione delle curve, nettamente stagliate
nello spazio; non una smussatura negli spigoli, un raccordo addolcente l’acutezza delle
congiunzioni. Ogni parte deve serbare incorrotta la sua fisionomia metrica: tubi che rien-
trano gli uni negli altri, sfere ed anelli che si intercidono a vicenda.

Nel Palazzo Capitolino è un’altra testa, già detta di Magno Decenzio (fig. 2): immota
e rigida essa pure, ma senza la cristallina regolarità della prima. Non più ritmi definiti, non
i frammenti di sfere e di cilindri adunati in rispondenza armonica, rattenuti in coesione
adamantina; ma spigoli smussati, piani che mollemente si congiungono alle curve, aspetti
geometrici che si deformano: marmo scalpellato con una indecisione estrema. Nè si equi-
librano qui, sotto la fronte, sistemi di archi e di vòlte, saldo architettonico sostegno della
vasta copertura anulare; ne vi è l’assoluta indifferenza stilistica alla rappresentazione degli
aspetti naturali non trasfigurabili nella unica visione. La volontà di approssimazione
realistica segna, invece, le sopracciglia con cincischiature che dovrebber’essere peli, trat-
teggia i capelli ad uno ad uno con incisioni di fili, indica la curva dell’iride con solchi di
cerchietti concentrici, appende padiglioni auricolari enormi, con che si turba la semplicità
dello schema.

L’affinità figurativa tra le due teste non è dubbia; ma un esame accurato assicura
che soltanto nella prima troviamo diretta interpretazione del vero in novità figurativa,
nella seconda nulla più di un’adozione incosciente elei mezzi nei quali si era manifestata
quella novità, nulla più di un riflesso, cioè, di analoghe creazioni.

% * *

La vita, — esaltata dai plastici, (Michelangelo informi), — si palesa alla vista in
aspetti che si tormentano di sinuosità e di ondeggiamenti. La vita, così, rompe di continuo
quella certa simmetria e quella certa regolarità che hanno i corpi in riposo e che assumono,
ad esempio, i cadaveri; essa, varia ed instabile, frange le uguaglianze e spezza gli assi, slan-
ciandosi in gesti inordinati, piegando e torcendo le membra, volgendo la materia percossa
in una fluttuante agitazione.

Arrestati gli slanci, le torsioni, le onde, — abolite, cioè, tutte le irregolarità, segni
visibili della vita,—tendere all’ordine alla simmetria all’equilibrio assoluti, fare insomma
 
Annotationen