GOTO© HI
RAFFAELLO D’URBINO
DI
Quadro in Tavola alto Piedi 5. pollici linee —
largo » 2. aa 5. » 2
edi tu questo vecchio , che del manto pontificale vestito ti
siede incontro? Vedi tu in quella faccia non ancora dagli anni doma,
vedi l’impeto e la fierezza dell’alto animo, e disdegnoso? Costui amò
meglio brandire la spada, che il pastorale; e nondimeno tra le gravi
inquietudini ed i più gravi contrasti di politica e di religione, di leghe
annodate e disciolte, di concilj riprovati e voluti, di città combattute
e sorprese, di vasti e pur troppo inefficaci divisamenti, favoriva
munifico principe le arti e gli artisti, con che fece bella e superba
Roma di monumenti gloriosi; uomo assai più terribile che venerando;
e meglio padrone assoluto, che servo dei servi di Dio. Tutte queste
passioni, se tanto o quanto conosci la storia di que’ tempi, tu leggi
nel volto di Giulio della Rovere Savonese. Or chi sarà che voglia
intrattenersi dell’altre bellezze pittoriche, le quali risplendono eminenti
in questo ritratto? Chi dirà la forza del colorito veramente tizianesco;
la faccia, massime nelle ombre, quasi diafana; la barba così molle e
leggiera, che sembra doversi commovere ad ogni alito; e il velluto,
e la biancheria, e l’altre parti del sacro paludamento con perizia
trattate d’insigne maestro; e quelle mani ferme agli appoggiato] della
sedia, dalle quali non sai bene, se devi aspettarti la benedizione, o
la maledizione?
RAFFAELLO D’URBINO
DI
Quadro in Tavola alto Piedi 5. pollici linee —
largo » 2. aa 5. » 2
edi tu questo vecchio , che del manto pontificale vestito ti
siede incontro? Vedi tu in quella faccia non ancora dagli anni doma,
vedi l’impeto e la fierezza dell’alto animo, e disdegnoso? Costui amò
meglio brandire la spada, che il pastorale; e nondimeno tra le gravi
inquietudini ed i più gravi contrasti di politica e di religione, di leghe
annodate e disciolte, di concilj riprovati e voluti, di città combattute
e sorprese, di vasti e pur troppo inefficaci divisamenti, favoriva
munifico principe le arti e gli artisti, con che fece bella e superba
Roma di monumenti gloriosi; uomo assai più terribile che venerando;
e meglio padrone assoluto, che servo dei servi di Dio. Tutte queste
passioni, se tanto o quanto conosci la storia di que’ tempi, tu leggi
nel volto di Giulio della Rovere Savonese. Or chi sarà che voglia
intrattenersi dell’altre bellezze pittoriche, le quali risplendono eminenti
in questo ritratto? Chi dirà la forza del colorito veramente tizianesco;
la faccia, massime nelle ombre, quasi diafana; la barba così molle e
leggiera, che sembra doversi commovere ad ogni alito; e il velluto,
e la biancheria, e l’altre parti del sacro paludamento con perizia
trattate d’insigne maestro; e quelle mani ferme agli appoggiato] della
sedia, dalle quali non sai bene, se devi aspettarti la benedizione, o
la maledizione?