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Baruffaldi, Girolamo
Vite de' pittori e scultori Ferraresi (Band 1) — Ferrara: Taddei, 1844

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https://doi.org/10.11588/diglit.63256#0102
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— 66 —
ganOj fatte circa V anno 1469 ultimo di sua vita (1),
mostrano da una parte 1’ annunziazione di Maria
Vergine, e dall’altra s. Giorgio a cavallo che uccide
il drago, liberando la reai donzella, come rapporta-
no gli atti di detto santo. Tale gli riuscì eziandio
F immagine di Maria Vergine, che in grande ed al
naturale dipinse sopra la porta maggiore della chiesa
degli Angeli, e mostravaia assisa in trono col bam-
bino Gesù in seno, che veniva corteggiata da un
coro di angeli di vario ordine ; chi gli comandò fu
un principe Estense, troppo dipendendo quella chiesa
a que’tempi e nella fabbrica e nel suo manteni-
mento da questa serenissima famiglia, avendola
35 5 cesellatori e bulinatori furono un Giuliano Azzolini^ ed un Francesco di
39 Gillino. Il barvffaldi , che fu spositore per cinque anni in duomo della
59 sacra scrittura avrà avuto sotto gli occhi codesti libri di conti, e perciò se
33 non attribuì a cosmè alcune di quelle opere n’ ebbe buona ragione. E poi si
?» ponga mente che il nostro pittore cessò di vivere nel 1469, e la più lontana
99 epoca segnata nei libri della fabbrica 9 intorno alle spese dei corali, è del
39 1472; adunque si dica pur francamente non avervi egli posta la mano; ma
99 più presto per la molta somiglianza alle cose sue essere stati di lui scolari
>9 coloro che li condussero a sì bella squisitezza n. petrvcci
N. B. Allorché l5 amico Dott. Petrucci nel i836 stampava le note alla vita
del Tura, non era ancor noto il documento che lo scopriva vivo nel 1480.
Viene pure a lui attribuito una miniatura, certamente di minor merito di
quelle de’libri corali della Cattedrale e degli altri della pubblica Biblioteca di
Ferrara , già alla Certosa. Vedesi questa in principio del codice n. 438 Clas. I.
della Biblioteca medesima, che contiene le tavole astronomiche di Giovanni Bian-
chini , ov’ egli, presentato dal Duca Borso, vedesi inginocchiato dinanzi al-
l’imperatore Federico III. in atto di dedicargli la propria opera, e ricevere in
ricompensa 1’ aquila imperiale aggiunta al proprio stemma gentilizio. Questa
miniatura fu incisa elegantemente da Gio. Batt. Galli e vedesi a pag. 94 delle
Memorie di Letterati ferraresi di Gio. Andrea Baratti della ed. 1777 in fol.
mass. Una similissima rappresentanza, in piccole figure, trovasi in un quadro
attribuito al nostro Dosso Dossi nella reai parmense galleria; ma nella Guida
del i8a5 (non essendosi forse posta mente alla miniatura del nostro codice)
vi si credette espresso Bartolomeo Pendaglia ministro 9 e favorito del Duca
Borso d? Este creato cavaliere da Federico 11L V anno 1402. Se ne farà
nuovamente parola nelle memorie del Dosso.
(0 Le parole in corsivo, sono aggiunte dall’ anonimo riformatore.
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