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Baruffaldi, Girolamo
Vite de' pittori e scultori Ferraresi (Band 1) — Ferrara: Taddei, 1844

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https://doi.org/10.11588/diglit.63256#0552
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— 466 —
1’ autore della Annunciazione del coro di s. Maria
in Vado, e della crocefìssione di Cristo lateralmente
rappresenta quello del troco o cerchio munito d’ anelli risuonanti, che procura-
vasi far rotolare alla maggiore distanza ( vedi Cavedoni. Indice del Museo del Ca-
taio pag. 120 e seg. ove se ne ha un disegno, e la illustrazione ): il terzo contiene
una partita di discoboli che lanciano i loro dischi: il quarto esprime la nutazione.
Nel muro meridionale, che guarda sopra il cortile, vedesi nel primo quadro un
certame di lottatori : contiene il seguente 1’ esercizio degli alter isti in atto di
esercitare le proprie forze smovendo e slanciando moli pesanti di pietra, e di me-
tallo : nel seguente vedesi un combattimento di paneraziastì che univano cinque
sorta di esercizii, cioè il getto del disco, la corsa, il salto, il pugilato e la lotta.
Il quadro della sotto volta ha una saltazione pirrìca cioè combattimento a cor-
po armato. Negli altri riparti vedesi la corsa delle bighe, il trigonale o getto
di leggere palle senza lasciarle cadere, e finalmente il petauro o sia altalena.
Adornano queste scene ripetutamente le aquile estensi, ed il fregio, che gira
intorno a questa sala, mostra graziosi putti in fondo d3 oro, sirene , draghi,
ed altre libere rappresentazioni, ed in diversi listoni, fiori, frutta, e teste di
squisita bellezza; finalmente negli angoli della sala varie bizzarre figure alate,
terminanti in fogliami, e candelliere che sorreggono fanciulli.
Nell3 altra contigua sala i riparti sono di forme svariate. In uno vedesi la
danza sugli otri gonfi essendo presenti i tubicini con fabbriche in lontananza,
nell’ altro una lotta di cistofori. Nella volta, dalla parte orientale, vedesi 1’ e-
sercizio telesiaco alla presenza di due assistenti che comprendeva il salto e la
gladiatura: indi un certame di reziari e secutori. Il quadro nel mezzo della
volta presenta quattro figure in atto di abbracciarsi a vicenda, ed a lato due
quadrilunghi con amoretti che giocano al turbine o trottola, od alle rotule, e
nel fregio varii giuochi di fanciulletti ed amorini.
L’ altro dipinto di Bastianino, operato per ordinazione della famiglia d’Este,
è il vaghissimo gabinetto, che facilmente servì a Lucrezia duchessa d3 Urbino
sorella d’ Alfonso II che abitava appunto in questo appartamento, che riesce
sulla piazza in faccia al palazzo arcivescovile, e da molti anni serve al Magi-
strato del Comune. Il Barotti ( Pitture ecc. pag. 189 ) * ed il Frizzi ( Guida
pag. 4^ ) recano la comune opinione che quel grazioso lavoro sia opera de’
Dossi, ma non poterono negare esservi indizj tali che vi abbia posto mano
Bastianino : lo Scalabrini lo disse o dell3 uno o dell3 altro e cosi se ne spicciò.
Noi non esitiamo ad assegnare esclusivamente ai Filippi questo lavoro ben con-
servato , e ci sarà permesso osservare, che se Bastianino avesse ajutato Dosso,
che noi potea in ragione di età o di permanenza , si scoprirebbero visibilmente
le assurde diversità de3 due caratteri di queste famiglie di pittori, che certa-
mente non combinano insieme.
Questo gabinetto, tutto coperto di tavole, ha due porte sulle quali, chiuse
che siano, continua il dipinto. Chi si appoggia col dorso alla unica finestra ,
vede alla sua destra tre scompartimenti, divisi da quattro pilastrini rilevati con
pietre fine imitate con vetri dipinti. Nel primo ripartimento vedesi in alto
un tempietto con statua nel mezzo fra varii rabeschi e figurine graziose, nella
parlQ inferiore gran vaso rabescato di figure e volatili, a’ di cui lati due sacri-
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