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Baruffaldi, Girolamo
Vite de' pittori e scultori Ferraresi (Band 1) — Ferrara: Taddei, 1844

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https://doi.org/10.11588/diglit.63256#0551

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— 465 —
Le altre grillerie rabescate non si mettono in conto
così il Borioni; dal che si ricava con sicurezza
divin pargolo sulle ginocchia, ed ivi presso s. Giovannino che presenta un frut-
to , indi s. Giuseppe in atto d’ adorazione.
In Brescia, nella raccolta Zaffarmi, passata poi ad altre mani, piccola tavola
col battesimo di Gesù Cristo, oltre il quadro principale della chiesa interna del
monastero di s. Caterina martire, di cui si è parlato alla nota (i) a pag. 458.
Ma ciò che interessa, è il riflettere che la mano di Bastìanino Filippi, dive-
nuto pittore di corte, vedesi chiaramente impiegata nelle opere del ducale ca-
stello di Ferrara, e precipuamente nella sala detta del Consiglio, dove tutto
archeologico è il tema. Ed è rimarchevole la stretta analogia che questi belli
affreschi hanno con 1’ opera di Girolamo Mercuriale De re gymnastica dal-
F autore dedicata all5 imperatore Massimiliano in data Hai. Sext. i5j3 , tanto
che si direbbero presi da’ di lui divisamenti, se si sapesse eh’ egli con Ferrara
avesse avuta relazione. Ma qualora voglia riflettersi che quel profondo scritto
fu in gran parte ajutato dai consigli e disegni del celebre Pirro Ligorio, come
il Mercuriale stesso in più luoghi confessa, se ne dovrà in altro modo pensare.
Era già venuto il Ligorio in Ferrara nel i568 ( Tiraboschi. Stor. della Lette-
ratura italiana. Tom. F pag. 88o ed. sec. ) nella epoca fiorita de’Filippi, in
qualità di antiquario del duca Alfonso li, cui dedicò varii suoi manoscritti,
ed è giusto il pensare che a lui fosse appoggiato il tema del compimento delle
pitture di quell’ appartamento, restato facilmente imperfetto per la morte de*
Dossi, e che egli vi impiegasse un suo disegno favorito, e che aveva per le
mani a cagione dell’opera del Mercuriale, ed aveva convenevole corrispondenza
coi dipinti della prossima càmera della Aurora, e co’ camerini formanti la
parte interna del medesimo appartamento. In prova di ciò, si può nominare
qualche originale manoscritto del Ligorio, rimasto per buona sorte in Ferrara,
ed in particolare uno presso Giuseppe Boschini, diretto al Mercuriale medesi-
mo, ove — Mando, egli dice, a F. S. ì duoi disegni per P opera sua Gymna-
stica , Z’ uno della sorte delP esercitio gladiatorio del Mirmillone e del Sem*
tore y che poi al Mercuriale non servi, ma bensì 1’ altro dell’ esercizio pirrico 9
specie di torneo di più persone a piedi, che trovasi appunto nel soffitto della
sala del Consiglio , ed uniformemente nell’ opera del Mercuriale, e nell’ auto*
grafo Ligoriano. Ecco un cenno su quegli eruditissimi dipinti.
Per una scala di marmo elegante ma non molto ampia, posta sodo alla
gran volta dell’ingresso principale del Castello di Ferrara, s’ascende appunto
alla sala detta del Consiglio, perchè era questo il luogo ove soleva adunarsi,
più anticamente detta dello specchio , essendone adornata una delle pareti co-
perte di tapezzerie, che furono cambiate in pitture assai pesanti all’ occhio nel
secolo decorso-, ed ove manca pur anche un celebre dipinto, dimostrante un
sagrificio a Priapo, che stava sulla gola del cammino, tolto per avventura in
riguardo dell’ argomento.
La volta di questa spaziosa sala è dipinta a lacunari, ornati d’arabeschi e
figure, che fasciano undici quadri esprimenti esercizi! ginnastici ed atletici. Co-
minciando dal muro di levante in faccia alla porta d’ingresso, il primo scom-
parto mostra il giuoco del pallone gettato in aria a colpi di braccia: il secondo
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