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la quale originalmente da esso lui scritta dice
— 1 Filippi furono tre, Camillo padre che dipinse
le sue cose scielte e limpide, come la Nunziata in
s. Maria in Vado. Sebastiano figlio primo, che an-
nebbiò con suo gusto particolare quanto mai dipinse,
e pretese così di unire i colori. E Cesare altro figlio
che teste bellissime e pattini fece ne’ grotteschi e non
altra cosa buona, perchè nè buono è il giudizio di
s. Silvestro fatto ad imitazione di suo fratello, nè
la crocifissione che è nella chiesa della Morte (1).
(i) Fu trasferito questo quadro, con altri già nominati, nel tempio della
Certosa. Altri dipinti de’ Filippi sfuggirono alla diligenza del Baruffaldi, che
furono poi rammentati dal Barotti, dal Cittadella , e dal sig. conte Avventi,
fra i quali ricorderemo soltanto i superstiti.
È da notarsi nella abitazione del parroco di s. Benedetto una gran tavola
esprimente la deposizione di Gesù dalla croce, giudicata da taluno dell’ antico
Ercole Grandi, confondendola per avventura con 1’ originale, che fu, come si
disse nella nota (i) a pag. i3q alla vita di quell’ artista, trasferito in Roma
nella raccolta Zeloni, L’ unica cosa, che in questo dipinto tiene della maniera
del Grandi è la testa del s. Giovanni. Bastionino Filippi potè averne levato
uno studio, o pure per altrui eccitamento fattane una esemplazione ; difatti una
copia assai simile, senza nome d’ autore, viene descritta dal Baruffaldi mede-
simo nel chiostro di s. Domenico, di cui è ora inutile tenere discorso, essendo
da molti anni quel convento stato ridotto a caserma.
Nella chiesa della Madonna della Porta di sotto, detta la Madonnina , nella
cappella maggiore, vedesi appeso ad un muro laterale un pastoso s, Girolamo.
Nella ricca raccolta Costabiliana^ il già mentovato angelo che serviva di sotto
in su al baldacchino dell’ aitar maggiore nella chiesa di s. Romano — Una Ve-
nere in piedi con pomo d’ oro in mano, e sei amorini all’ intorno, già in casa
Crispi rammentata dal nostro autore — Un genio alato stante in piedi, vestito
di verde con manto rosso , coronato di perle , appoggiato ad un cippo , con un
driigo nella destra, e co’piedi sopra una testuggine, che appartenne forse ad
una stanza nuziale, per la ragione che questo crostaceo fu dato da Fidia per
simbolo di Venere, onde denotare che le donne conjugate debbono guardare la
propria casa ( Falerian. Hierogl. Lìb. 28 ) ; il drago poi fu tenuto per em-
blema della vigilanza necessaria ad una madre di famiglia — Sta pure in que-
sta quadreria una adorazione de’Magi che proviene dalla raccolta Ughi —• La
circoncisione del Signore — L’ adorazione de’ pastori — La decollazione del
Battista — La caduta di Gesù sotto la croce — Una sacra famiglia con due
angioli al di sopra — La JB. V, col Bambino, e finalmente una bella sacra fa-
miglia , finissima, e senza annebbiamento, che stava nella chiesa de’ Capuccini,
come notano le nostre Guide, e che rappresenta la B, V. sdraiata tenendo il
la quale originalmente da esso lui scritta dice
— 1 Filippi furono tre, Camillo padre che dipinse
le sue cose scielte e limpide, come la Nunziata in
s. Maria in Vado. Sebastiano figlio primo, che an-
nebbiò con suo gusto particolare quanto mai dipinse,
e pretese così di unire i colori. E Cesare altro figlio
che teste bellissime e pattini fece ne’ grotteschi e non
altra cosa buona, perchè nè buono è il giudizio di
s. Silvestro fatto ad imitazione di suo fratello, nè
la crocifissione che è nella chiesa della Morte (1).
(i) Fu trasferito questo quadro, con altri già nominati, nel tempio della
Certosa. Altri dipinti de’ Filippi sfuggirono alla diligenza del Baruffaldi, che
furono poi rammentati dal Barotti, dal Cittadella , e dal sig. conte Avventi,
fra i quali ricorderemo soltanto i superstiti.
È da notarsi nella abitazione del parroco di s. Benedetto una gran tavola
esprimente la deposizione di Gesù dalla croce, giudicata da taluno dell’ antico
Ercole Grandi, confondendola per avventura con 1’ originale, che fu, come si
disse nella nota (i) a pag. i3q alla vita di quell’ artista, trasferito in Roma
nella raccolta Zeloni, L’ unica cosa, che in questo dipinto tiene della maniera
del Grandi è la testa del s. Giovanni. Bastionino Filippi potè averne levato
uno studio, o pure per altrui eccitamento fattane una esemplazione ; difatti una
copia assai simile, senza nome d’ autore, viene descritta dal Baruffaldi mede-
simo nel chiostro di s. Domenico, di cui è ora inutile tenere discorso, essendo
da molti anni quel convento stato ridotto a caserma.
Nella chiesa della Madonna della Porta di sotto, detta la Madonnina , nella
cappella maggiore, vedesi appeso ad un muro laterale un pastoso s, Girolamo.
Nella ricca raccolta Costabiliana^ il già mentovato angelo che serviva di sotto
in su al baldacchino dell’ aitar maggiore nella chiesa di s. Romano — Una Ve-
nere in piedi con pomo d’ oro in mano, e sei amorini all’ intorno, già in casa
Crispi rammentata dal nostro autore — Un genio alato stante in piedi, vestito
di verde con manto rosso , coronato di perle , appoggiato ad un cippo , con un
driigo nella destra, e co’piedi sopra una testuggine, che appartenne forse ad
una stanza nuziale, per la ragione che questo crostaceo fu dato da Fidia per
simbolo di Venere, onde denotare che le donne conjugate debbono guardare la
propria casa ( Falerian. Hierogl. Lìb. 28 ) ; il drago poi fu tenuto per em-
blema della vigilanza necessaria ad una madre di famiglia — Sta pure in que-
sta quadreria una adorazione de’Magi che proviene dalla raccolta Ughi —• La
circoncisione del Signore — L’ adorazione de’ pastori — La decollazione del
Battista — La caduta di Gesù sotto la croce — Una sacra famiglia con due
angioli al di sopra — La JB. V, col Bambino, e finalmente una bella sacra fa-
miglia , finissima, e senza annebbiamento, che stava nella chiesa de’ Capuccini,
come notano le nostre Guide, e che rappresenta la B, V. sdraiata tenendo il