ARCHEOLOGICA MUNICIPALE.
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loro, non fossero stati metallici l. Quelli però che più general-
mente s'adoperavano, erano formati d'avorio ed anche d'osso.
Se ne trovano di tutte grandezze e di tutte forme , dalle più
ingegnose ed eleganti alle più semplici.
Tre de' più comuni di tali stili, perfettamente conservati,
ho fatto io collocare nella tavola insieme al pugillare, perchè
si avesse idea dell'utensile col quale si formavano nella cera
le lettere. Si vede ancora la parte superiore dello stilo, eh' era
fatta per cancellare, onde ebbe origine il detto: stilum vertere,
anzi il precetto che agli scrittori ne fece Orazio:
Saepe stilum vertas, iterum quae digna legi sint,
Scripturus 2.
Guardando appunto a tale facilità d'emendare e mutare il
dettato, lodò Quintiliano lo scrivere nelle cere e lo disse ottimo:
scribi optime ceris, in quibus faeUlima est ratio delendi 3.
Quindi avvenne che si mantenesse e si praticasse tanto
lungamente e tanto universalmente, quanto a me sarebbe facile
di mostrarlo colle moltissime testimonianze, state già messe in-
sieme , principalmente dal Walchio e dal Morcelli, come dal
Labus successivamente accresciute, nelle già ricordate disserta-
zioni. Ma dal rifare il già fatto mi sono sempre studiato di
tenermi quanto fare si potesse lontano.
Laonde mi volgo ad aggiungere ima dichiarazione dell'uso
dei pugillari, non so come sfuggita alla diligenza, che invero
fu somma, dei tre encomiati scrittori. Va questa dichiarazione
congiunta ad un aneddoto della vita di Giulio Cesare, e ci svela
insieme il bel principio della fortuna di quel Licinio , e Ger-
1 Prudenzio dice eh' erano di ferro : Acumina ferrea vibranl —
qua parie aralis cera sulcis scribitur, 1. c. v. 50.
2 Sat. lib. 1, Sat. 10, v. 72.
3 De fnstitut. Oratoris, lib. X, cap. 8.
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loro, non fossero stati metallici l. Quelli però che più general-
mente s'adoperavano, erano formati d'avorio ed anche d'osso.
Se ne trovano di tutte grandezze e di tutte forme , dalle più
ingegnose ed eleganti alle più semplici.
Tre de' più comuni di tali stili, perfettamente conservati,
ho fatto io collocare nella tavola insieme al pugillare, perchè
si avesse idea dell'utensile col quale si formavano nella cera
le lettere. Si vede ancora la parte superiore dello stilo, eh' era
fatta per cancellare, onde ebbe origine il detto: stilum vertere,
anzi il precetto che agli scrittori ne fece Orazio:
Saepe stilum vertas, iterum quae digna legi sint,
Scripturus 2.
Guardando appunto a tale facilità d'emendare e mutare il
dettato, lodò Quintiliano lo scrivere nelle cere e lo disse ottimo:
scribi optime ceris, in quibus faeUlima est ratio delendi 3.
Quindi avvenne che si mantenesse e si praticasse tanto
lungamente e tanto universalmente, quanto a me sarebbe facile
di mostrarlo colle moltissime testimonianze, state già messe in-
sieme , principalmente dal Walchio e dal Morcelli, come dal
Labus successivamente accresciute, nelle già ricordate disserta-
zioni. Ma dal rifare il già fatto mi sono sempre studiato di
tenermi quanto fare si potesse lontano.
Laonde mi volgo ad aggiungere ima dichiarazione dell'uso
dei pugillari, non so come sfuggita alla diligenza, che invero
fu somma, dei tre encomiati scrittori. Va questa dichiarazione
congiunta ad un aneddoto della vita di Giulio Cesare, e ci svela
insieme il bel principio della fortuna di quel Licinio , e Ger-
1 Prudenzio dice eh' erano di ferro : Acumina ferrea vibranl —
qua parie aralis cera sulcis scribitur, 1. c. v. 50.
2 Sat. lib. 1, Sat. 10, v. 72.
3 De fnstitut. Oratoris, lib. X, cap. 8.