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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 2.1874

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Vespignani, Virginio; Visconti, Carlo Ludovico: Antica sala da recitazioni, ovvero auditorio scoperto fra le ruine degli orti mecenaziani, sull'Esquilino
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https://doi.org/10.11588/diglit.10816#0154

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BOLLETTINO DELLA OOMMISSIONfl

cedere con ordine, descriveremo prima la scoperta e la conforma-
zione del monumento; passeremo quindi a rintracciarne l'epoca, e
dichiararne 1' uso; recheremo qualche frammento d'iscrizione, ed
alcuni oggetti di scultura trovati presso il medesimo ; da ultimo
cercheremo di assegnargli, nella topografia di Koma antica, quel
posto che a giudizio nostro gli spetta.

Tracciandosi adunque le vie che devono racchiudere i nuovi
quartieri della seconda zona dell' Esquilino, nel mese di marzo
dell' anno corrente, fu scoperta, entro la villa già Caetani,
e precisamente alla sua estremità verso la via Merulana,
la sommità di un muro di forma curvilinea, con residui d'in-
tonaco vagamente dipinto ; il qual muro si profondava nel ter-
reno per 1' altezza di un metro soltanto, rispetto al piano della
villa suddetta. Questa nostra Commissione archeologica, vigilan-
tissima sempre a toglier cura di qualunque avanzo di vecchie
costruzioni che ritorni alla luce, ordinò si seguisse colle escava-
zioni 1' andamento di quel muro, e si estrassero le terre che
1' aveano coperto, fino a raggiugnere il piano primitivo dell' edi-
fizio. Egli si venne per tal guisa a riconoscere, che il muro
medesimo costituiva 1' estremità di una grande e nobile sala
quadrilunga, terminante dall' uno dei lati minori in un semi-
cerchio, nel quale giravano sette gradi concentrici, a similitudine
di quelli della cavea di un teatro. La sala conservava buona
parte dell' intonaco del muro, dipinto di fino colore purpureo, e
distinto di eleganti pitture, le quali a suo luogo verranno de-
scritte.

11 disterro della parte esterna dei muri pose in chiaro, che
la fabbrica era in parte sotterranea, e che l'estradosso della volta
di detta sala, allorquando essa trovavasi in istato di perfetta
conservazione, doveva elevarsi sul piano antico della città non
più di quattro metri; mentre la rimanente altezza della costru-
zione, che nella sua totalità misurava ben tredici metri, di-
scendea nel terreno vergine, ed era incassata nel medesimo.
 
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