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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 6.1878

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Fabiani, Enrico: Bilingue iscrizione di Habibi
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https://doi.org/10.11588/diglit.13206#0164
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BULLETT1N0 DELLA COMMISSIONE

che inedita fosse mi fu confermato dal prelodato dott. Henzen,
a cui come a sommo maestro nella epigrafìa latina, e raccoglitore
delle latine nostre iscrizioni feci immantinente ricorso. Stimai
allora non tardare al gentile invito della direzione di questo
ballettino di renderla di publica ragione ed offrirla agli studi
ed alla discussione degli orientalisti di altre contrade.

La marmorea lapide assai ben conservata è, come vedesi
nella tav. XI, di forma trapezia alta 0ra,54, larga alla cima 0m,27.
al basso rastremando giunge a 0m,21. Essa è bilingue latina e
palmirena: la parte latina è formata da sette righi; soli due ne
ha la palmirena.

La lettura della parte latina non presenta difficoltà di sorta.
Essa leggesi:

Diis • Manibus

habIbi-annv

BATHI • Filius • PAL
MVEENVS • Yixìt • ANNIS
XXXII • Mensibus • V ■ Dìebus
XXI •FEClT■HERES
E li A T E K

La forma e la frase semplicissima non abbisogna di illustrazione.
I due nomi Habibi ed Annubato sono ignoti alla letteratura
latina, e saranno perciò da aggiungere al tanto lodato onomastico
del nostro chiarissimo prof. De Vit. La forma dei caratteri ancora
buona, le lettere I, T , F soverchianti le altre, accennano alla
epoca media imperiale, e sembrano collocare la scritta sullo
scorcio del secondo secolo cristiano o nella prima metà del terzo
secolo. Siccome peraltro la iscrizione non fa menzione di data
alcuna, e d'altro lato l'utilità maggiore della nostra iscrizione
 
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