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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 6.1878

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Caetani-Lovatelli, Ersilia: La iscrizione di Crescente auriga circense
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https://doi.org/10.11588/diglit.13206#0183
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ARCHEOLOGICA COMUNALE

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Giovenale ', l'ha giudicata non anteriore a Nerva. Ma sebbene la
veneta non fosse quella in favore al tempo di Crescente, egli
tuttavia non se ne separò mai, siccome appare dalla epigrafe;
poiché spessissimo gii aurighi condotti dagli editori de' giuo-
chi, passavano da una fazione in un' altra, e specialmente ciò
accadeva allorquando venuti in gran fama per la loro valentia,
erano ricercati da tutti i partiti indistintamente. Così nella iscri-
zione di Diocle ed in quella di Calpurniano troviamo vittorie
riportate da questi due aurighi in tutti quattro i colori. Patria
di Crescente fu la Mauritania, paese famoso per le sue razze di
cavalli a tutte le altre superiori nel correre e nel sostenere gravi
fatiche 2; la qual cosa ci viene pur confermata da una moneta
di Adriano 3, in cui la Mauritania è raffigurata sotto l'effigie di
una donna in corta tunica con due giavellotti in mano, e tenente
pel freno un cavallo. Il valore poi della cavalleria manra sotto
il comando di Lusio Quieto, mauro pure esso, fu di grande aiuto
a Traiano nell' una e nell' altra guerra dacica e tanto quella
moneta, quanto i valorosi fatti di Quieto, coincidono appunto
col tempo in cui visse Crescente, il quale dovette ancora es-
sere non poco valente nell'arte sua, se la prima volta che si
mostrò al circo come auriga, nella giovanile età di tredici anni,
riuscì subito a conseguire la palma. Nè certamente poteva essere
più adulto, rilevandosi dalla iscrizione che nell'anno 877 di Roma
(124 dell'e. v.), in cui sembra avessero termine le sue vittorie
circensi, egli contava soltanto ventidue anni di età. Crescente dun-
que per la prima volta corse nel circo con la quadriga il giorno
del natale del divo Nerva, sotto il consolato di L. Vipstanio Mes-
salla, e vinse la ventiquattresima corsa, missu vigesimoquarbo,

•1 Oeuvres complètes V, p. 510.

2 Oppiano Kuwyvr. I, 289; IV, 47 Muvpuv 8' dióXa, <pC\a ttoau itpo-
^spouTiv àirc/.'/Tuv dutyi SpófJ.ov; rccvuoù<; te %ad dy.Cpi 7rovou; uXsystvouc.

3 Cohen Monn, Imp. II, 967, 96S. 969, 970. 971. 972.
* Eckel VI. p. 498. — Dione LXVIII, 8.
 
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