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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 16.1888

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Cantarelli, Luigi: Osservazioni onomatologiche
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https://doi.org/10.11588/diglit.13630#0114
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Osservazioni onomatologiche

negazione sopra ima lettera di carattere senza dubbio officiale che
Plinio giuniore scrisse a Traiano (ep. ad Trai. 104) per chie-
dergli che volesse accordare il ius Quiritium a tre fra quei liberti
latini iuniani dei cui beni il loro patrono Valerio Paolino gli avea
lasciato, in testamento, il diritto di disporre (ius Latinorum suo-
rum mihi reliquit). Questi tre liberti si chiamano C. Valerius
Astraeus, C. Valerius Dionysius, C. Valerius Aper. Il loro nome,
adunque, come si vede, è formato secondo la regola anzidetta e
nulla li distingue dai liberti cittadini (').

Il Michel, invece, ritiene che il criterio distintivo si possa
benissimo scoprire nelle lapidi. Vediamo qual fondamento abbia
la sua congettura. Se la qualità di cittadino romano, dice il
Michel, è accertata, nei testi epigrafici, dalla menzione della
tribù alla quale il cittadino era ascritto, ciò deve valere an-
che per il liberto cittadino, da cui si dovrà distinguere il
liberto latino quando, in una iscrizione che lo riguardi, manchi
il ricordo della tribù, alla quale evidentemente non poteva essere
ascritto. E la prova di ciò ce la forniscono, secondo il Michel,
le iscrizioni dei vigili. È noto infatti che codesta milizia era ,
formata da ingenui, ma specialmente da libertini appartenenti alle
due categorie sopradette, e che i vigili latini potevano ottenere il
diritto di cittadinanza romana dopoché avessero prestato servizio,
per lo spazio di sei anni, termine stabilito dalla legge Visellia
dell' anno 24 d. Cr., che più tardi, da un senatoconsulto, venne ri-
dotto a un solo triennio (Gaius, I 32 b; Ulp. Ili, 5). Or bene co-
deste due categorie di vigili sono, nelle iscrizioni, nettamente
distinte, secondo il Michel, poiché i vigili liberti cittadini indi-
cano, in quelle lapidi, la tribù alla quale sono ascritti, mentre
invece i vigili liberti latini non la menzionano. Ma io non so a
quali iscrizioni dei vigili voglia alludere propriamente il Michel,

(*) Lo stesso dicasi di L. Satrius Abascantus, di P. Caesius Phospho-
7 us, di Pancharia Soteris e di Stratonica Fpigonis, tutti liberti latini, pei
quali Plinio (ep. ad Trai. 11) chiede a Traiano il ius Quiritium.
 
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