Satiri e Gigante
23
nove ('), con A il satiretto caduto del grappo, e con B il suo compa-
gno — questi due dunque a b, che fra loro sono somigliantissimi e
senz'altro vanno insieme, non mancano neppure d'ogni corrispon-
denza con quello meglio conservato A del grappo; p. e. nella capi-
gliatura della testa e nel pelame della pelle, ed in certo modo anche
per lo spavento, la fuga trepida che si potrebbe dire motivata
da un combattimento vicino come quello col gigante. Però più forti,
e forti a bastanza per vietare qualunque combinazione originale,
sono le differenze fra i satiri AB e quegli altri a b. Prima di
tutto le proporzioni differiscono (2); essendo il satiretto caduto A
più piccolo di quasi un terzo del satiro a. il quale non è che
di poco maggiore del suo compagno b, e tale differenza di gran-
dezza doveva spiccare vie più, essendo che i maggiori a b stavano
in piedi, mentre i minori AB erano caduto l'uno, inginocchiato
l'altro. Di più poi il satiretto avvolto dal gigante (^4) ha le forme
e proporzioni del corpo, non meno che la mossa, d'una nobiltà
quasi direi ideale, eroica e sorprendente in una opera tanto affiue
alle più volte nominate piccole figure Attaliche. All'incontro i
satiri a e b mostrano forme piuttosto rustiche, robuste si ma ten-
dinose e senza l'euritmia cospicua nel satiretto medesimo. Quegli
altri hanno il petto tondo non largo come A (;)) e nel viso la
mascella più forte, il mento e l'osso jugale più infuori, l'orecchio
terminato, non come in A nella solita punta, ma a guisa di un
(!) Mancano ad a le braccia e le gambe al disotto delle ginocchia;
il naso e parte del labbro superiore è rimesso; a b la testa, le braccia e
le gambe al disopra delle ginoccliia. Questo aveva la testa ed il braccio
sinistro anticamente racconciato.
(2) La coscia misura 0,21 in A, 0,28 in a, e le distanze dal collo fino
al membro sono presso a poco le medesime. Il ventre di A è largo 0,09,
di a 0,125.
(:!) La distanza dei capezzoli non si tiene alla medesima proporzione,
essendo essa in A minore soltanto d'un quarto invece d'un terzo e persino
superiore a quella di b: A: 0,13, a: 0,16, b: 0,12. Anche la forma dei ca-
pezzoli, benché oggi in A non siano conservati, pure mi sembra essere stata
meno grossolana.
23
nove ('), con A il satiretto caduto del grappo, e con B il suo compa-
gno — questi due dunque a b, che fra loro sono somigliantissimi e
senz'altro vanno insieme, non mancano neppure d'ogni corrispon-
denza con quello meglio conservato A del grappo; p. e. nella capi-
gliatura della testa e nel pelame della pelle, ed in certo modo anche
per lo spavento, la fuga trepida che si potrebbe dire motivata
da un combattimento vicino come quello col gigante. Però più forti,
e forti a bastanza per vietare qualunque combinazione originale,
sono le differenze fra i satiri AB e quegli altri a b. Prima di
tutto le proporzioni differiscono (2); essendo il satiretto caduto A
più piccolo di quasi un terzo del satiro a. il quale non è che
di poco maggiore del suo compagno b, e tale differenza di gran-
dezza doveva spiccare vie più, essendo che i maggiori a b stavano
in piedi, mentre i minori AB erano caduto l'uno, inginocchiato
l'altro. Di più poi il satiretto avvolto dal gigante (^4) ha le forme
e proporzioni del corpo, non meno che la mossa, d'una nobiltà
quasi direi ideale, eroica e sorprendente in una opera tanto affiue
alle più volte nominate piccole figure Attaliche. All'incontro i
satiri a e b mostrano forme piuttosto rustiche, robuste si ma ten-
dinose e senza l'euritmia cospicua nel satiretto medesimo. Quegli
altri hanno il petto tondo non largo come A (;)) e nel viso la
mascella più forte, il mento e l'osso jugale più infuori, l'orecchio
terminato, non come in A nella solita punta, ma a guisa di un
(!) Mancano ad a le braccia e le gambe al disotto delle ginocchia;
il naso e parte del labbro superiore è rimesso; a b la testa, le braccia e
le gambe al disopra delle ginoccliia. Questo aveva la testa ed il braccio
sinistro anticamente racconciato.
(2) La coscia misura 0,21 in A, 0,28 in a, e le distanze dal collo fino
al membro sono presso a poco le medesime. Il ventre di A è largo 0,09,
di a 0,125.
(:!) La distanza dei capezzoli non si tiene alla medesima proporzione,
essendo essa in A minore soltanto d'un quarto invece d'un terzo e persino
superiore a quella di b: A: 0,13, a: 0,16, b: 0,12. Anche la forma dei ca-
pezzoli, benché oggi in A non siano conservati, pure mi sembra essere stata
meno grossolana.