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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 17.1889

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Il foro di Augusto, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13631#0033
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Il foro di Augusto

'11

1883, p. 154), nella base delle quali fu incisa la narrazione delle
sue vittoriose imprese di guerra.

Non è necessario dimostrare che la scoperta di uno solo fra
questi documenti sarebbe salutata dal plauso di tutto il mondo
civile : perchè quei documenti non hanno importanza locale, bensì
appartengono all'istoria del mondo, all'istoria della romana do-
minazione sulle contrade più famose dell'Europa, dell'Asia e del-
l'Africa.

Quale è, a giudizio degli uomini periti, il grado di proba-
bilità in favore del ritrovamento di così pregevoli memorie ?

La serie delle statue trionfali e delle biografìe incise sili
piedistalli rispettivi dovea essere molto numerosa. Nella disser-
tazione del eh. Luigi Borsari « il foro di Augusto ed il tempio
di Marte Ultore « edita negli Atti dei Lincei del 1884, si citano
non meno di trentasei statue la cui esistenza ci è positivamente
nota: ma queste trentasei rappresentano forse la quinta, forse
la decima parte del numero totale. Le iscrizioni propriamente
dette, con le - elogia clariorum ducimi », tornate in luce dopo
il rinascimento delle lettere sono quattordici sole. Di queste quat-
tordici, nove sono copie rinvenute in Lavinio, in Pompei, ed in
Arezzo: cinque appartengono a Roma, e sono:

I. L'elogio di Lucio Albinio che condusse a salvamento
le Vestali « cura Galli obsiderent Capitolium » nell'anno 364.
Fu scoperto dal Fabretti in cima al Pantheon, messo in opera
nei restauri del cornicione (CI. L. 1 p. 285).

IL Quello di M. Furio Camillo trionfatore fra gli anni
364, 368 copiato fuori di posto, nella casa di Giulio Tomarozi
in contrada di s. Eustachio, sul principio del XVI secolo (ivi).

III. Quello di L. Furio Camillo, console nel 405, copiato
fuor di posto, nella casa d'un Cecco Kapilazo, nel secolo XV
(ivi, 286).

IV. Quello di L. Papirio Cursore, trionf. nel 445, copiato
in casa di Fulvio Orsino (ivi, 287).
 
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