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L'iscrizione di Ancyra
Ed altrettanto, potremo dire degli elogia, come il Bormann im-
propriamente li chiama, di Gaio e Lucio, poiché i pochi fram-
menti rimastici (') non sono suscettibili di un raffronto con la
nostra iscrizione, e se ad ogni modo questo raffronto volesse farsi,
non so quanto varrebbe a rafforzare la tesi del Bormann. Di
più se Augusto, componendo il suo index, avesse avuto la in-
tenzione di farne la sua iscrizione sepolcrale, questa per suo
ordine, sarebbe stata incisa, non all' ingresso del mausoleo, ma
sul suo stesso sepolcro, nello stesso modo che, sui rispettivi
sepolcri, erano scolpite le iscrizioni di Druso (2) e dei figliuoli di
Agrippa. È vero che, stando alla testimonianza di Accursio, i
frammenti di quella attribuita a Gaio, furono e/fossa ex tegu-
mento exleriori Augustorum Mausolei, tantoché il Bormann (op.
cit., p. 6) da questa notizia ne vorrebbe inferire che, sul sepolcro
di Gaio, nell'interno del mausoleo, fosse scolpita la vera e propria
iscrizione sepolcrale conservataci dal Signorili (CI. I. VI, 884) e
che sulla parete esterna del mausoleo stesso fosse collocata la iscri-
zione più ampia, di cui ora parliamo; ma, come nota anche l'Hir-
schfeld (Wiener Studiai, VII, p. 173) è molto probabile che il
(1) C. I. L. VI, 894, 895. È noto però elio mentre gli editori del
Corpus Inscript. Lat. attribuiscono la prima di queste due iscrizioni a Gaio,
e la seconda a Lucio, il Mommsen (Res Gestae, p. 54), le attribuisce ri-
spettivamente, l'ima a Germanico, l'altra a Lucio Cesare. Su questo punto
controverso, di un'importanza, peraltro, relativa per l'argomento che stiamo
trattando, non credo di dover qui discorrere ; mi riservo di farlo alifa volta.
(2) Suet., Claud. 1. Il Geppert (op. cit., p. 14), ritiene che Velogium
di Druso fosse inciso non sul sepolcro di lui, nell'interno del mausoleo, ma
sul cenotafio (tumulus ìwnorarius) che i suoi soldati gli avevano innal-
zato sul Reno, e del quale, nello stesso capitolo, parla Suetonio. Ma a me
pare insostenibile questa congettura: le parole tumulo eius, secondo me,
non possono riferirsi che al sepolcro dove veramente riposavano le ossa di
Druso, e sono troppo distanti, nel capitolo, dalle altre, escercitus honorarium
ei tumulum excitavit, per ritenere che, in tutti e due i passi, Suetonio
parli di un solo tumulo, cioè del cenotafio. So egli avesse avuto questa in-
tenzione, nel secondo passo si sarebbe cosi espresso : elogium honorario eius
tumulo etc. Concludo perciò che, a mio avviso, Velogium si trovava scolpito
sul vero tumulo di Druso, nell'interno del mausoleo, non sul cenotafio.
L'iscrizione di Ancyra
Ed altrettanto, potremo dire degli elogia, come il Bormann im-
propriamente li chiama, di Gaio e Lucio, poiché i pochi fram-
menti rimastici (') non sono suscettibili di un raffronto con la
nostra iscrizione, e se ad ogni modo questo raffronto volesse farsi,
non so quanto varrebbe a rafforzare la tesi del Bormann. Di
più se Augusto, componendo il suo index, avesse avuto la in-
tenzione di farne la sua iscrizione sepolcrale, questa per suo
ordine, sarebbe stata incisa, non all' ingresso del mausoleo, ma
sul suo stesso sepolcro, nello stesso modo che, sui rispettivi
sepolcri, erano scolpite le iscrizioni di Druso (2) e dei figliuoli di
Agrippa. È vero che, stando alla testimonianza di Accursio, i
frammenti di quella attribuita a Gaio, furono e/fossa ex tegu-
mento exleriori Augustorum Mausolei, tantoché il Bormann (op.
cit., p. 6) da questa notizia ne vorrebbe inferire che, sul sepolcro
di Gaio, nell'interno del mausoleo, fosse scolpita la vera e propria
iscrizione sepolcrale conservataci dal Signorili (CI. I. VI, 884) e
che sulla parete esterna del mausoleo stesso fosse collocata la iscri-
zione più ampia, di cui ora parliamo; ma, come nota anche l'Hir-
schfeld (Wiener Studiai, VII, p. 173) è molto probabile che il
(1) C. I. L. VI, 894, 895. È noto però elio mentre gli editori del
Corpus Inscript. Lat. attribuiscono la prima di queste due iscrizioni a Gaio,
e la seconda a Lucio, il Mommsen (Res Gestae, p. 54), le attribuisce ri-
spettivamente, l'ima a Germanico, l'altra a Lucio Cesare. Su questo punto
controverso, di un'importanza, peraltro, relativa per l'argomento che stiamo
trattando, non credo di dover qui discorrere ; mi riservo di farlo alifa volta.
(2) Suet., Claud. 1. Il Geppert (op. cit., p. 14), ritiene che Velogium
di Druso fosse inciso non sul sepolcro di lui, nell'interno del mausoleo, ma
sul cenotafio (tumulus ìwnorarius) che i suoi soldati gli avevano innal-
zato sul Reno, e del quale, nello stesso capitolo, parla Suetonio. Ma a me
pare insostenibile questa congettura: le parole tumulo eius, secondo me,
non possono riferirsi che al sepolcro dove veramente riposavano le ossa di
Druso, e sono troppo distanti, nel capitolo, dalle altre, escercitus honorarium
ei tumulum excitavit, per ritenere che, in tutti e due i passi, Suetonio
parli di un solo tumulo, cioè del cenotafio. So egli avesse avuto questa in-
tenzione, nel secondo passo si sarebbe cosi espresso : elogium honorario eius
tumulo etc. Concludo perciò che, a mio avviso, Velogium si trovava scolpito
sul vero tumulo di Druso, nell'interno del mausoleo, non sul cenotafio.