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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 17.1889

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https://doi.org/10.11588/diglit.13631#0428
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Bibliografia

lume, a cui l'editore ha voluto dare una veste elegante, che conta
un numero di pagine doppio di quelle della prima edizione, e
che è accompagnato da parecchie tavole e illustrazioni che age-
volano l'intelligenza del testo, s'apre con una diligente biblio-
grafia delle opere più importanti della epigrafia latina, alla quale
segue una esposizione accurata della paleografia delle iscrizioni,
ove sono raccolte le nozioni più indispensabili ad essere cono-
sciute da coloro che o vogliano studiare le lapidi originali, o
siano in condizione di scoprire e pubblicare monumenti inediti.
Alla fine della seconda parte del manuale, che tratta degli ele-
menti comuni alle diverse classi di iscrizioni, trovasi la lista cro-
nologica degli imperatori romani, da Augusto a Teodosio, con
l'indicazione dei loro nomi, sovrannomi, potestà tribunizie, conso-
lati e salutazioni imperiali. Questa lista cronologica, nella quale
sono fuse ed ampliate le due appendici della prima edizione, age-
volerà di molto le ricerche cronologiche che tutti sanno quanto
riescano ardue e spinose. Il manuale finisce con un'ampia lista
alfabetica delle abbreviazioni e delle sigle epigrafiche, che riceve
luce e complemento da alcune liste metodiche inserite in ciascun
capitolo del volume. Questi sono i mutamenti principali, o per
meglio dire le aggiunte che il Cagnat ha introdotte nella seconda
edizione del suo corso epigrafico e delle quali ognuno subito in-
tende la grande utilità ed importanza. Così completato, il ma-
nuale del Cagnat, in cui sono inoltre indicate le ultime scoperte
epigrafiche e gli studi più recenti, è destinato a rendere i più
grandi servigi agli studiosi, che, ne siamo sicuri, faranno ad esso
un'accoglienza eguale, se non maggiore di quella che fecero alla sua
prima edizione. E l'accoglienza sarà ben meritata, poiché l'opera del
dotto e valente professore del collegio di Francia, utilissima sintesi
di elementi epigrafici, non solo fa grande onore a lui, ma altresì
a quella scuola epigrafica francese, della quale egli è fra i più
autorevoli rappresentanti, e che s'intitola dal nome illustre di
Leone Kenier.

L. Cantarelli.
 
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