Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma (21.1893)

e delle scoperte avvenute a Eomavecchia

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quando ancora Aulo Plauzio non aveva trionfato in Roma (]).
Quanto alle milizie esercitate dal nostro titolare, esse son tutte
note; ma la prefettura dell'ala Afrorum non è frequente nel-
l'epigrafia (2), e neppure la co hors I* Lucensium (3). Abbiamo
in conclusione un'importante scoperta epigrafica da aggiungere
alle copiose memorie del suolo di Eomavecchia.

Il cippo, che ho descritto, posava sopra un enorme stilobate
di travertino largo m. 2,23, profondo m. 0,70, con un incasso cen-
trale di m. 1,18. Esso cippo è adornato di una cornice elegante-
mente intagliata con rose in rilievo, partito corrispondente a quello
del fastigio, in cui le rose figurano due volte.

Proseguendo le indagini, abbiamo scoperto parecchi muri la-
terizi e reticolati di buona fattura spettanti a sepolcri contigui ;
un bollo figulino rettangolare senza cornice col notissimo DOMI-
TIAE, ma con una seconda linea illegibile ; una grossa fistula
plumbea aquaria del diametro di m. 0,15, senza iscrizione; nume-
rosi frammenti di vetri finissimi, aghi crinali, due monete im-
periali di bronzo, del 3° secolo, assai consunte, e molti oggetti di
piombo frantumati. In un cavo si è scoperto un pezzo di bellissima
cornice marmorea decorata di viti con grappoli e con una fascia di
panneggiamento in rilievo, che mi sembra singolare. Trascrivo una
lapiduccia sepolcrale venuta in luce in questo cavo, come appresso:

D M
/// V I C T O R I
C O 1 V G I IN
CON PARA
BILI QW I VI
XIT ANNIS • XX
Vili-M-III-DX
IVSTINA-B-M-FF

{l) Idem, pag. 161 e segg.

(2) Cf. Dessau, op. cit. 2508, e Jahrbuch des. Ver. von Alterthums-
freund im Rheinlande 1886, pag. 93.

(3) Cf. C. I. L. m, index.