LA NECROPOLI PREISTORICA NEL FORO ROMANO
Numerose tradizioni ricordano dei sepolcri nella valle inter-
posta tra il colle Palatino ed il Capitolino. Ai piedi del Pala-
tino « in Velabro, qua in novam viam exitur », giaceva, se-
condo Varrone il sepolcro di Acca Larenzia, e Macrobio ri-
pete questa stessa notizia (2). Non lungi di lì, sempre nel
pendio del Palatino verso il Foro, alla porta Romanula, la tradi-
zione poneva il sepolcro dei Cincii. Festo infatti riguardo alla
porta Romana del Palatino avverte: « qui locus ab antiquis
appellavi solitus est statuae Cinciae, quod in eo fuit sepulcrum
eius familiae » (3). Sotto la Velia fu sepolto Valerio Pobli-
cola (4) ; e Dionigi ricorda nel più bel sito del Foro il sepolcro
di Ostilio additato da una stele con epigrafe : « xal &(xtcts-
rai rtQÒg tcov fìuGiXsoov iv reo xQari&to) vfjg àyoqàg totcoì, (fvrjfaqg
smyQcc(pf] Trjv ccqstìjv jLiccQTVQovtfrjg a&o&sTg » (5). Riguardo a
questo monumento non sembra che Dionigi avesse delle idee
molto esatte, poiché altrove egli ricorda, sempre nel più illustre
luogo del Foro, un leone di pietra imposto al sepolcro di Fau-
stolo : « TLvèg òs xal tov ks'owcc tòv XCSivov, og sxsito tfjg àyoqàg
TCOV 'PcQ/iaiWV SV TtO XQCCTLCfTO) %WQCa) 7TCCQDC TOig SfÀ^ÓXoig, S7ZÌ
Tòt) tiwiJLUTl TOV (&CCVC>TvXoV TS&fjVai (fCCtiLV, SVIO. STlStiSV, VTtÒ
0) Varrone, L. L., VI, 23/^
(2) Macrobio, Sat, I, 10.
(3) Festo M. p. 262; Jordan, Topographie der Stadt Rom. I1, p. 176;
De Rossi, Piante icnografiche e prospettiche, p. 7.
(4) Dionigi d'Alicarnasso, Ant. Rom., V, 48; Cicerone, Le leg.,11,
23; Plutarco, Poplic, 23.
(5) Dionigi, III. 1.
Numerose tradizioni ricordano dei sepolcri nella valle inter-
posta tra il colle Palatino ed il Capitolino. Ai piedi del Pala-
tino « in Velabro, qua in novam viam exitur », giaceva, se-
condo Varrone il sepolcro di Acca Larenzia, e Macrobio ri-
pete questa stessa notizia (2). Non lungi di lì, sempre nel
pendio del Palatino verso il Foro, alla porta Romanula, la tradi-
zione poneva il sepolcro dei Cincii. Festo infatti riguardo alla
porta Romana del Palatino avverte: « qui locus ab antiquis
appellavi solitus est statuae Cinciae, quod in eo fuit sepulcrum
eius familiae » (3). Sotto la Velia fu sepolto Valerio Pobli-
cola (4) ; e Dionigi ricorda nel più bel sito del Foro il sepolcro
di Ostilio additato da una stele con epigrafe : « xal &(xtcts-
rai rtQÒg tcov fìuGiXsoov iv reo xQari&to) vfjg àyoqàg totcoì, (fvrjfaqg
smyQcc(pf] Trjv ccqstìjv jLiccQTVQovtfrjg a&o&sTg » (5). Riguardo a
questo monumento non sembra che Dionigi avesse delle idee
molto esatte, poiché altrove egli ricorda, sempre nel più illustre
luogo del Foro, un leone di pietra imposto al sepolcro di Fau-
stolo : « TLvèg òs xal tov ks'owcc tòv XCSivov, og sxsito tfjg àyoqàg
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(2) Macrobio, Sat, I, 10.
(3) Festo M. p. 262; Jordan, Topographie der Stadt Rom. I1, p. 176;
De Rossi, Piante icnografiche e prospettiche, p. 7.
(4) Dionigi d'Alicarnasso, Ant. Rom., V, 48; Cicerone, Le leg.,11,
23; Plutarco, Poplic, 23.
(5) Dionigi, III. 1.