ROMA E DINTORNI
NEI DISEGNI DEI MAESTRI NEERLANDESI.
Il viaggio a Roma, nei tempi andati, e specialmente nel
secolo XVII, era parte dell'educazione artistica dei giovani pit-
tori Neerlandesi. Se ne mancavano loro i mezzi o l'occasione, si
procurava in ogni modo di visitare l'Italia, anche in età avan-
zata, quando la carriera era già compiuta. Non vedere affatto
l'Italia era per tutti quelli, che non si dedicavano all'arte rea-
lista, un continuo rimpianto ; e l'unica consolazione, che loro
restava, consisteva nel raccogliere stampe da opere di maestri
italiani, e nello studiare i disegni portati da colleghi più for-
tunati. La miglior prova del valore dato a questi disegni —
molte volte eseguiti rapidamente in qualche sosta del famoso
cocchio o del fido somarello — è la serie di acqueforti tratte
dagli album di disegni, per servire di modello ai giovani pittori,
e molte volte anche ai più provetti. Mentre i ricchi mercanti
potevano permettersi il lusso di una magnifica tela del Both o
del Du Jardin, i più modesti amatori dell'arte ed ammiratori
lontani delle bellezze d'Italia, si contentavano spesso di imita-
zioni, fatte in patria da qualche pittore, il quale si aiutava con
stampe, disegni, acqueforti e con quella fine intuizione, che ha
raggiunto la forza di una visione in un paesaggio d'Italia, rivelata
al Eembrandt.
Nella continua produzione artistica dei paesi d'Italia
per il commercio, nei Paesi Bassi, varia di molto il valore dei
NEI DISEGNI DEI MAESTRI NEERLANDESI.
Il viaggio a Roma, nei tempi andati, e specialmente nel
secolo XVII, era parte dell'educazione artistica dei giovani pit-
tori Neerlandesi. Se ne mancavano loro i mezzi o l'occasione, si
procurava in ogni modo di visitare l'Italia, anche in età avan-
zata, quando la carriera era già compiuta. Non vedere affatto
l'Italia era per tutti quelli, che non si dedicavano all'arte rea-
lista, un continuo rimpianto ; e l'unica consolazione, che loro
restava, consisteva nel raccogliere stampe da opere di maestri
italiani, e nello studiare i disegni portati da colleghi più for-
tunati. La miglior prova del valore dato a questi disegni —
molte volte eseguiti rapidamente in qualche sosta del famoso
cocchio o del fido somarello — è la serie di acqueforti tratte
dagli album di disegni, per servire di modello ai giovani pittori,
e molte volte anche ai più provetti. Mentre i ricchi mercanti
potevano permettersi il lusso di una magnifica tela del Both o
del Du Jardin, i più modesti amatori dell'arte ed ammiratori
lontani delle bellezze d'Italia, si contentavano spesso di imita-
zioni, fatte in patria da qualche pittore, il quale si aiutava con
stampe, disegni, acqueforti e con quella fine intuizione, che ha
raggiunto la forza di una visione in un paesaggio d'Italia, rivelata
al Eembrandt.
Nella continua produzione artistica dei paesi d'Italia
per il commercio, nei Paesi Bassi, varia di molto il valore dei