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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 37.1909

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Mariani, Lucio: La giovinetta di Anzio
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https://doi.org/10.11588/diglit.14879#0215
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Le giovinetta di Anzio

211

Il trattamento della stoffa (') crespa del chitone a piegoline
sottili e la varietà dei motivi secondari nelle pieghe di tutto
l'abito, dimostrano lo stesso stile « pergameno » delle statue
pubblicate dal Michaelis.

E tutto l'insieme della figura è l'evoluzione di un motivo
che risale ai tempi della statua di Anzio; qui vi è soltanto
maggior esagerazione di sveltezza nel personale, più energia nel
movimento, più complicazione nel vestito, maggior raffinatezza
nel rendere la superficie delle stoffe. Tutte le sopra dette qualità
di stile si ritrovano nelle scuole asiatiche dei tempi ellenistici
più avanzati : è naturale perciò l'attribuire allo stesso ambiente
artistico quelle opere di circa un secolo e mezzo prima, che con-
tengono i principi onde si è svolto questo stile. Dopo l'impor-
tazione dell'arte attica in Asia Minore e dopo la generale in-
fluenza di Lisippo, i germi lasciati si sviluppano e non ci fa
meraviglia di veder sbocciare presto, al principio del III secolo (*),
un fiore contenente i vari profumi della grande arte del IV sec,
come quello che ci si presenta nella Giovinetta purificatrice di
Anzio.

Lucio Mariani.

Eoma, 31 gennaio 1910.

(') Posteriormente il lavoro è più piatto e sommario ; anch'essa dunque
aveva una sola prospettiva (flg. 11).

(*) S. Beinach, in Gaz. d. B. A., 1910, pag. 84, conclude che, per
ora, l'opinione più prudente è quella che attribuisce la statua ad un artista
dell'Asia Minore del 300 a. C.
 
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